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In tre giorni ho assaporato i profumi della montagna, ammirato capolavori dell’arte, rinfrescato i piedi nel lago, gustato specialità gastronomiche, il tutto condito da un unico fil rouge, la bicicletta. Tre giorni in Valbelluna, territorio tutt’altro che sconosciutomi, eppure dove ho scoperto cose nuove e riapprezzato le vecchie. Mi sono guardata attorno e dentro, perché anche se su una bella e bike ho dovuto far fatica e conquistare la vetta in questi giorni di bici.
La Valbelluna
Siamo nei territori tra Feltre – Belluno – Alpago, nella parte sud della provincia di Belluno, attraversata dal fiume Piave, all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti bellunesi, a ridosso delle Alpi Sud Orientali, tra boschi di conifere.
Feltre
Inizia qui la mia avventura nella Valbelluna, sotto un sole cocente di un inizio estate esplosiva, tanto quanto le gambe che hanno dovuto girare su salite e percorsi alla scoperta di perle nascoste di questa terra. La prima cosa che mi viene in mente a Feltre è il palio e contrade in festa (Duomo, Castello, S. Stefano, Portatorta). Il centro è arroccato su un colle dove domina il Castello di Alboino. Sarà la voglia di ripartenza non so, ma mi aggiro curiosa all’interno del Museo diocesano di arte sacra disposto su quattro livelli all’interno del vecchio palazzo dei vescovi, qui si cammina tra capolavori pittorici, scultorei, di oreficeria e tessitura partendo dal medioevo fino all’età contemporanea. Anche la galleria d’arte moderna Carlo Rizzarda, che prende il nome dal celebre fabbro e artigiano feltrino, è affascinante. Qui sono raccolte oltre alle opere del maestro feltrino anche oggetti d’arte decorativa e opere d’arte di vario tipo. Inoltre si può ammirare una notevole collezione di vetri d’arte dedicata alla produzione vetraia veneziana del Novecento. E poi giù verso gli scavi archeologici che rimandano ai lontani tempi dei Romani.
La montagna
E’ il filo conduttore per chi pedala o è ospite nella Valbelluna, la montagna ti circonda e ti abbraccia, e si presta a farsi scoprire. E’ così che in bici saliamo ad Anzù al santuario dei Santi Vittore e Corona collocato sulla punta del monte Miesna, un tempo oltre ad essere baluardo protettivo militare era anche luogo di difesa spirituale visto che conserva le reliquie dei santi a cui è dedicato. Siamo partiti la mattina da Feltre e vi ritorniamo nel pomeriggio, fermando il conto a 70 km in bici e 1.100 metri di dislivello.
Belluno
Partiamo da Feltre in direzione Belluno, nella seconda giornata per una sessantina di chilometri totale e 970 metri di dislivello. Su e giù per la strade e sentieri passiamo anche per Lentiai con la sua Chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta con il suo spettacolare soffitto a cassettoni ad opera di Cesare Vecellio. Ma anche dal Museo della bici, da Mel e arriviamo a Belluno. Posate le bici merita una visita il centro storico per questa città che risalirebbe addirittura ai celti.
E’ tutta nuova la sala degli spadai, antica arte di cui erano maestri in queste zone nel XIV secolo, alcune di queste che sono vere opere d’arte sono ora ospitate a palazzo Fulcis, il museo civico di Belluno con 3.000 mq di spazio espositivo. Ma Belluno conserva altre testimonianze storiche rilevanti come la Cattedrale del XVI secolo, il quattrocentesco Palazzo dei Rettori, il medievale palazzo che ospita la biblioteca e Piazza delle Erbe, vero cuore della antica città.
Il lago di Santa Croce
La terza giornata vale la fatica spesa. Iniziamo con una piacevole pedalata sulla ciclabile fino al Lago di Santa Croce, paradiso per chi pratica il kitsurf, ma anche luogo rilassante per sostare sulla spiaggia, passeggiare o usare il pedalò. Tutt’intorno i monti dell’Alpago e del Nevegal, nostra prossima fatica. Si perché da qui verso Pian Longhi, il Nevegal e ancora più su. Oggi 56 chilometri, 1.100 metri di dislivello. Bellissimo.
Le ciclabili
Non solo montagne e fatica, ma anche tante ciclabili in questo variegato territorio.
La Monaco – Venezia è una delle più conosciute a livello europeo, ed è la ciclabile che dal capoluogo bavarese porta fino a quello veneto lungo 560 chilometri di percorso. 3.000 metri di dislivello con difficoltà sparse, ma sicuramente tra le meglio fornite ed attrezzate a livello di servizi treno e bus, e punti di assistenza. E’ anche un viaggio nella storia per i paesi che attraversa, nella provincia di Belluno tocca anche Feltre, Mel, Belluno, Longarone, Pieve di Cadore, Cortina, Passo Cimabanche.
La Claudia Augusta Altinate è un’antica via romana che da Altino portava i militari fino nel cuore dell’Europa a Donauworth. Nel bellunese tocca Lamon – Passo Croce – Pedavena – Feltre – Busche – Lenitiai – Passo Praderadego.
La lunga via delle Dolomiti
Nominata da tutti, se non l’avete ancora provata, da Cimabanche, vicino a Cortina, segue i sedimi della vecchia ferrovia fino a Calalzo di Cadore. Da qui si pedala verso Belluno passando per Longarone e Ponte delle Alpi, seguendo la Destra Piave si raggiungono Sedico – Sospirolo – Cesiomaggiore – Feltre – Pedavena – Arsiè – Primolano, attraversando il Parco Nazionale delle Dolomiti bellunesi.
I sapori
Belli i panorami e i luoghi da pedalare, ma non sono da meno le bontà che dona la terra della Valbelluna. Tra i tanti prodotti agro-alimentari di questa zona vi citiamo il fagiolo di Lamon IGP, il formaggio Piave DOP, il miele delle Dolomiti bellunesi DOP, la patata di Cesiomaggiore DeCO. MA anche l’agnello Alpago, il Mais sponcio, la Pastin, il Pom prussian, la noce feltrina. Tanti sono anche gli eventi di artigianato e le fiere con i prodotti tipici locali, come la Fiera delle Anime di Arsiè ad ottobre (fin dal 1500) o quella del miele a Limana sempre ad ottobre, come le la mostra mercato delle Mele a Mel. La viticoltura del feltrino ha una storia antica ma anche la birra che qui si produce è una garanzia. La Birreria Pedavena, risale al 1897, ed è stata fondata dai fratelli Luigi, Sante e Giovanni Luciani, ed è sinonimo di birra di qualità per l’uso di materie prime di eccezione come le acque provenienti dalle Dolomiti bellunesi, il malto selezionato, il luppolo profumato e il lievito purissimo.
Avete pedalato e non sapete dove trovare le forze, il mio consiglio è quello di fare un break e assaggiare i formaggi di malga che sono il frutto di una tradizione casearia unica, che richiama i profumi della montagna, delle sue erbe e dei suoi fiori.
Da vedere
Il castello di Zumelle, unico maniero medievale, la cui torre tocca i 36 metri, qui i bambini troveranno sicuramente da divertirsi tra parco, attività didattiche e rievocazioni storiche che riportano ai tempi dei cavalieri.
Sono tanti i piccoli musei locali che conservato tesori, io ho avuto modo di apprezzare il museo storico della bicicletta Toni Bevilacqua a Cesiomaggiore che conserva tra le tante biciclette anche un modello di celerifero in legno dipinto di fine Settecento, antenato della bici moderna e due bicicli Michaux, che rappresentano le prime macchine a pedali, e pure alcuni grand-bi. www.museostoricobicicletta.it
Numeri utili
Qui ci sono percorsi da fare tranquillamente da soli, ma se volete conoscerne altri vi potete affidare a Feltre Bike Tour per biker di qualsiasi livello www.feltrebiketour.it
A Busche troverete anche il bicigrill Busche per il noleggio, i bike tour e punto informativo www.noleggio.belluno.it
Per informazioni sul soggiorno, la cultura, l’ambiente, la storia, le tradizioni e il tempo libero Consorzio Pro Loco Sinistra Piave proloco@tin.it, tel. 0437540321.
Dove mangiare
Qualche indicazione anche su dove mangiare e dormire.
Cascina Dolomiti http://www.cascinadolomiti.it/
Agriturismo Pian Longhi 342 396 1706
Agriturismo Casteldardo www.agriturismocasteldardo.it
Agriturismo Faverghera 340.4832284.