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La ciclabile Treviso-Ostiglia, sede di una vecchia ferrovia dismessa che da Treviso, portava alle porte di Mantova si può percorrere in bicicletta per tutta da Treviso, lungo la provincia di Padova e fino al confine con la provincia di Vicenza per quasi cinquanta chilometri; questo è il tratto di cui vi parliamo oggi.
Note storiche
La Treviso Ostiglia (116 km in tutto) ha una storia tormentata e ricca di vicissitudini fin dagli esordi. Doveva essere una ferrovia che attraversava il Veneto trasversalmente percorrendo da Treviso le province di Padova, Vicenza e Verona per fermarsi verso Mantova. Venne ideata a fini strategici, in caso di guerra con l’Austria ed i lavori iniziarono negli anni Venti. Le battaglie parlamentari che si susseguirono numerose e che ritardarono la sua realizzazione, vertevano sul tracciato.
C’era chi non vedeva la ragione di attraversare centri di secondaria importanza e chi invece ci vedeva una grande opportunità anche a fini commerciali per le aree più distanti dai grandi centri abitati. Purtroppo ebbe vita breve perché ultimata nel 1941 venne bombardata negli anni successivi. Si sono susseguiti varie ipotesi di utilizzo, tra queste anche quella di farne una strada. Gli Enti Locali, le Istituzioni e le Associazioni del territorio, coordinati dalla Provincia di Padova, hanno fatto prevalere la volontà di realizzare una pista ciclopedonale che costituisse un’opportunità per residenti e cicloturisti.
Le Province interessate dal percorso e le Ferrovie dello Stato, hanno dato via ai lavori per rendere patrimonio di tutti questo bellissimo percorso. Per questo motivo l’ultimazione dei lavori della parte padovana (32 km) della Treviso Ostiglia è stato un momento storico, perché tante battaglie sono state fatte e con l’impegno e la buona volontà di tutti un sogno è divenuto realtà.
Il percorso
Un meraviglioso corridoio verde che taglia la pianura veneta schiudendo qua e là campanili, casolari, ville venete e vecchi caselli ferroviari. La ristrutturazione e trasformazione della ferrovia ha riportato alla luce tutte le opere come ponti e viadotti che rendono gradevolissimo il tragitto in bicicletta permettendo di godere di scoprire questo meraviglioso tratto della pianura padana che tanto ha da offrire a tutti.
Si parte da Treviso e si attraversa il Comune di Quinto per poi arrivare a Morgano; qui nella frazione di Badoere le Barchesse di Villa Badoer, sono quello che è rimasto dopo la distruzione della magnifica villa. Disposte ad emiciclo attorno ad una piazza famosa per il mercatino dell’antiquariato, sono costituite da porticati ad archi sovrastati da un primo piano.
Proseguendo nella Provincia di Padova da Trebaseleghe si arriva a Levada frazione di Piombino Dese e qui si staglia Villa Marcello, una costruzione del Cinquecento di una famiglia patrizia veneziana conosciuta sia per aver dato i natali ad un Doge che al musicista fondatore del Conservatorio di Venezia, il Benedetto Marcello appunto. In centro a Piombino Dese c’è invece una Villa del Palladio “Villa Cornaro” impreziosita da affreschi.Continuando a pedalare si scorgono anche i vecchi caselli ferroviari non ancora riutilizzati.Gli ultimi chilometri del tratto padovano della Treviso Ostiglia passano per Piazzola sul Brenta.
Qui Villa Contarini è una tappa irrinunciabile. Tra le più grandi ville venete, ha una storia che inizia nel Mille per continuare fino ai giorni nostri. Oggi è teatro di Concerti ed eventi di grande respiro culturale.
Ripresa la ciclabile che da Villa Contarini porta direttamente al vecchio Casello ferroviario di Piazzola sul Brenta che oggi è stato ristrutturato ma non è ancora adibito a nulla. Da qui si riprende la Treviso Ostiglia per percorrerne circa 7 km.
Informazioni utili
Percorso pianeggiante adatto alle famiglie; Treviso-Badoere 13 km ghiaino stabilizzato; Trebaseleghe- Campodoro 32 km asfalto.
E’ necessario portare con se acqua e ogni genere di conforto perché non c’è nulla di attrezzato lungo il percorso.