C’era una volta, tanti anni fa, uno scrittore molto fantasioso di nome Carlo Lorenzini che viveva in un piccolo paesino in provincia di Pistoia, dal quale mutuò il suo nome d’arte, Collodi. In queste zone molto belle dal punto di vista paesaggistico trascorse la sua infanzia e, ci piace pensare, giocò proprio assieme a Pinocchio. Proprio qui c’è la più affascinante ed estesa palude interna italiana, il “Padule di Fucecchio” percorribile in bicicletta, preferibilmente in giornate non troppo calde. Il nostro percorso inizia in località “Ponte ai Pini” e attraverso strade secondarie seguiamo le indicazioni per “ponte alla Ralla”, poi Vione e da qui proseguiamo fino ad arrivare a costeggiare il “Padule di Fucecchio”, zona umida di grande interesse naturalistico, di circa 2000 ettari a cavallo tra le provincie di Firenze e Pistoia. La parte centrale, chiamata Cratere, risente del mutamento delle condizioni meteorologiche pertanto è quasi secca in estate e colma di acqua nel periodo invernale fino ad arrivare a raggiungere una profondità massima di circa 3 metri. Durante il periodo primaverile vale la pena osservare il passaggio di specie rare come la gru e la cicogna nera o la presenza costante di animali quali la puzzola e l’istrice. Sempre più frequentemente è possibile incontrare la nutria, grosso roditore di origine sud-americana simile al castoro, che sta colonizzando sempre più il nostro ambiente umido. Inoltre ultimamente, con la costituzione dell’oasi naturalistica, si sono moltiplicate le presenze di numerose specie di aironi, che sempre più spesso scelgono quest’area come base per la loro nidificazione.Lo scorso anno,è stata registrata la presenza di circa 1300 coppie di aironi . Costeggiamo il padule, fino a incrociare alla nostra sinistra la via gramignaio, che imboccheremo e seguiremo fino a incontrare una prima deviazione alla nostra destra e poi subito a sinistra. Stiamo praticamente compiendo un anello all’interno del padule e questo ci permette di osservare scorci fantastici in grado a tratti di toglierci il fiato per tanta bellezza. Oltre che per gli aspetti naturalistici, il padule, ha sempre avuto una forte rilevanza strategica e storica, basti pensare al fatto che qui Annibale, durante la seconda guerra punica, perse praticamente tutti i suoi elefanti e gli altri animali al seguito, attraversandolo. Ben più dolorosa per Annibale fu la perdita di un occhio, dovuta alla malaria che infestava la zona. Una volta compiuto il giro, proseguiamo per Anchione , Piave, Bassetti per poi tornare a “Ponte dei Pini”, da cui siamo partiti circa 25 km fa. Se dopo una giornata passata a pedalare, avete voglia di un posto per riposare nelle vicinanze,o per assaggiare uno dei magnifici piatti della cucina tradizionale vi consigliamo di visitare http://www.myownitaly.com/index.php/it/dove/dormire , un blog dove troverete le recensioni di alcuni agriturismi e relais nella zona, per poter assaporare ancora di più questo angolo della Toscana. Se volete continuare a vivere la favola dovete assolutamente visitare il Parco di Pinocchio che divertirà i vostri figli ma farà tornare bambini anche voi!
Per informazioni sull’area protetta, gli eventi e le visite guidate www.paduledifucecchio.eu
Giordano Roverato