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La bicicletta con telaio in legno – o in molti casi con tubazioni fatte di canne di bamboo – è probabilmente l’esempio più immediato, frequente e semplice per rappresentare la natura “green” dell’industria ciclistica; poi c’è chi, come Boske, realizza una bici con telaio in legno e i restanti componenti metallici ricavati da materiali riciclati.
Ma in realtà ci sono anche tanti altri esempi che testimoniano quanta attenzione all’ambiente stia negli ultimi anni riservando la “bike industry”.
Il problema del packaging
Il primo, probabilmente quello cui si pensa meno ma che in realtà è forse il più importante e significativo, è relativo al packaging, all’imballaggio dei prodotti, che evidentemente riguarda l’aspetto potenzialmente più inquinante connesso alla commercializzazione della bicicletta e dei suoi accessori. Immaginate solo lo spreco che si può produrre se si sommano i voluminosi scatoloni usati per proteggere le biciclette durante il trasporto e se a questi si aggiungono i copiosi materiali sintetici messi dentro a protezione delle parti: schiume morbide, pezzi di plastica, materiale pluriball in quantità oltre al famigerato polistirolo; si tratta di tutti elementi di certo non amici dell’ambiente o del riciclo …
In realtà, già da qualche tempo a questa parte, molte aziende del settore “ciclo” hanno sostituito ai classici materiali da imballo non riciclabili dei prodotti al 100 per cento “eco-friendly”. Una tra queste, ad esempio, è Cannondale, che dall’autunno 2020 ha eliminato del tutto l’uso di nastri in plastica, buste di plastica, polistirolo, PVC e fascette dai suoi imballaggi. Le biciclette sono inoltre distribuite solo con scatole certificate FSC, marchio che identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, utilizzando esclusivamente inchiostro naturale e di origine vegetale e nastro di carta in fibra rinforzata biodegradabile. Non solo: al posto dei materiali sintetici morbidi le bici del marchio Usa utilizzano del nastro di riso per preservare i telai da eventuali danni.
Anche l’acciaio si può riciclare
Sempre in una prospettiva green merita sicuramente attenzione quel che fa il marchio taiwanese Bjorn, che sull’ecosostenibilità ha costruito la sua immagine di marca: tutti i suoi telai sono in acciaio inossidabile riciclato al 60 per cento, i tubi sono tagliati con filo diamantato per ridurre al minimo gli sprechi e a rifinire tutti i modelli sono decalcomanie eco-compatibili. Non solo: anche le manopole per le mtb sono costruite anche queste con materiale riciclato, questa volta al 100 per cento.
Sia l’ambiente sia la beneficienza
Ancora, le bici della Boomers non solo utilizzano telai in legno di bamboo assiemato con resine ecologiche a base vegetale: il 15 per cento dei profitti di questa azienda statunitense è destinata al Progetto Yonso, che sostiene le popolazioni più povere del Ghana.
Componenti e accessori eco-friendly
Se poi dalle bici “intere” passiamo alle varie componenti, la rassegna degli articoli ecosostenibili si fa ancora più ricca, e va a comporre uno scenario che sposa effettivamente e concretamente l’intrinseca matrice “eco” che dovrebbe sempre contraddistingue la “nostra” due ruote a pedali.
Dalla Santini, ad esempio, ecco arrivare i primi capi realizzati con filati riciclati, derivanti da materiali di scarto (e tra l’altro imballati con materiali compostabili). Non solo: molti degli articoli della collezione del marchio di Bergamo sono anche i primi dell’industria ciclistica ad essere a “KM Zero” , ovvero confezionati con materiali acquistati all’interno di una filiera stretta, composta da cinque aziende fornitrici tutte della provincia di Bergamo.
Ancora in tema di abbigliamento ciclistico: i capi della nutrita collezione prodotto del “colosso” Specialized sono certificati con il “bollo” Bluesign. Bluedesign è un approccio olistico finalizzato a eliminare sostanze dannose nell’industria tessile, per garantire che tutto quel che viene adoperato per la creazione di tessuti sia altamente sostenibile e conforme alle legislazioni in merito alla sicurezza e all’ambiente in tutto il Mondo. Non è un aspetto da poco conto per un marchio globale che ha sedi produttive sparse un po’ in tutto il mondo e che oltre alle biciclette produce praticamente tutti gli accessori che possono servire a praticare ciclismo a 360 gradi.
Selle che prima erano bottiglie
Infine, sempre in tema di ecosostenibilità della bike industry passiamo dall’abbigliamento alle selle, per parlare delle Ecologiche della Selle San Marco: si tratta di una nuova collezione del marchio veneto, con modelli realizzati per il 50 per cento con bottiglie di plastica PET riciclate e per il restante 50 per cento da juta.