Maurizio Fondriest: il mio amore per la bicicletta
Ci sono uomini che hanno fatto la storia della bicicletta: uno di questi è sicuramente Maurizio Fondriest. A soli 23 anni nel 1988 fu campione del mondo, vinse una Milano Sanremo, una freccia Vallone, una Meisterschaft von Zurich (il gran premio di Zurigo), due volte il giro del Lazio. Questo solo per citarne qualcuna.. oggi è un costruttore di bellissime biciclette
Lo abbiamo incontrato a Expobici, l’appuntamento italiano più importante del settore e ha gentilmente condiviso con noi alcune sue sensazioni sulla bicicletta:
Da dove nasce l’amore per la bicicletta?
È una passione che mi ha trasmesso mio padre, anche lui corridore. Fin da piccolo lo seguivo e oltre a trasmettermi la passione per la bicicletta mi ha insegnato ad amarla anche come “oggetto”.Mi divertiva smontarla, rimettere in ordine i pezzi dopo le gare e rimontarli. Per un bambino della mia età era un divertimento immenso. Quando entro in azienda, faccio la stessa cosa: smonto le mie biciclette, verifico i pezzi per provare a migliorarle sempre. Il gusto e la passione sono le stesse che provavo allora!
Andare in bicicletta è?
Andare in bicicletta è scoprire…
Quando correvo, i miei percorsi di allenamento erano sempre diversi, non mi piaceva fare sempre la stessa strada. Ogni giorno andavo a scovare itinerari nuovi, e malgrado fosse per “lavoro”, riuscivo a cogliere aspetti sempre diversi dei posti che vedevo, poi quando tornavo, guardavo la cartina e mi divertivo a vedere i nomi delle valli e delle località che avevo attraversato.
Una vacanza in bicicletta?
Può sembrare strano, ma ancora non l’ho fatta. Insieme a mia moglie, abbiamo l’idea di farla, ma ancora non sappiamo quando…
E la destinazione?
Mi affascina il Cammino di Santiago, o l’idea di andare alla scoperta delle isole della Grecia, con la barca, scendere e scoprire le isole in bici… non escludo neppure l’Italia ovviamente.
A questo punto Maurizio, ci invita a bere una birra delle Fiandre, sua terra adottiva, e non poteva essere che così, anche lì infatti la passione per la bicicletta viene tramandata di padre in figlio…
Giordano Roverato