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Dopo aver parlato qui delle borse per il bikepacking andiamo ora a scoprire cosa il cicloviaggiatore dovrà metterci dentro, quali gli accessori da portare per affrontare le emergenze tecniche o mediche che potrebbero capitare durante il suo piccolo o grande viaggio. Durata, condizioni del fondo stradale e luoghi dell’uscita da affrontare sono gli aspetti primari per capire quanto e cosa portare. Ci sono però degli accessori essenziali, che nelle uscite in bicicletta andrebbero portati comunque, a prescindere dalla tipologia del viaggio che si va ad affrontare.
Kit di primo soccorso, sempre
Parlando di accessori da portarsi dietro in bicicletta verrebbe da pensare subito al kit di riparazione per le forature, che evidentemente è il più frequente tra gli inconvenienti in bici.
Esiste invece un articolo molto più importante, da portare sempre con sé a prescindere dalla durata, dalla tipologia e dalle condizioni del nostro cicloviaggio: il kit di primo soccorso per affrontare al meglio le conseguenze di una caduta, di una contusione o in genere di tutti gli infortuni che potrebbero colpire noi o chi sta condividendo con noi la cicloescursione.
Kit preconfezionato o fai da te?
In commercio ci sono tantissimi kit di pronto soccorso preconfezionati disponibili per l’acquisto in farmacia oppure sui canali on-line. Rispetto a quelli “fai da te” i kit preconfezionati hanno vantaggi e svantaggi.
I vantaggi sono il costo generalmente inferiore e il fatto che sono disponibili in una custodia apposita, con tasche e scomparti. Gli stessi kit sono però spesso inutilmente ingombranti, perché contengono oggetti di scarsa utilità o scarsa fattura. Al contrario, in un kit “fai da te” andremo a mettere ciò che effettivamente ci occorre per l’uscita o il viaggio, personalizzandolo in base alle specifiche esigenze.
Dove mettere il kit di soccorso
Un kit di primo soccorso adatto per un grande raid o un tour di più giorni necessita di parecchio spazio per essere alloggiato. In questo senso le moderne borse di bikepacking sono di eccellente aiuto, perché consentono di stivare il kit nel modo più discreto e funzionale, senza incidere o condizionare troppo l’accesso agli altri accessori tecnici da portare con sé durante il viaggio. La borsa che si fissa dietro il reggisella oppure quella che si monta ai lati della forcella saranno in questo senso le migliori per stivare il kit di soccorso, visto che in tutte le altre (borsa a telaio, borse a manubrio) sarà bene alloggiare gli altri accessori di fruizione più “immediata” e frequente, ovvero quelli che invece potrebbero essere presi anche durante la marcia.
Cosa mettere nel kit di soccorso
Un kit di soccorso per un lungo viaggio in bicicletta dovrebbe necessariamente includere:
- Numerose salviette preimpregnate di disinfettante (da preferire ai più ingombranti flaconi di acqua ossigenata, mercuro cromo + garze sterili) per la disinfezione e la guarigione delle ferite.
- Pinzette in acciaio inossidabile di tipo appuntito (non smussate) per rimuovere spine, schegge o detriti visibili nella ferita.
- Forbicine in acciaio inox.
- 5/6 Cerotti medicanti di varia misura + garza sterile per coprire le ferite.
- 2/3 bendaggi “a farfalla” sterili.
- Rotolo di cerotto in tela (utile anche come alternativa al bendaggio a farfalla per avvicinare i lembi di pelle su una ferita).
- Laccio emostatico in gomma.
- 1 rotolo di benda garzata per pulire e avvolgere le ferite.
- 1 fascia elastica.
- Tra i farmaci che si potrebbero portare dietro segnaliamo quelli essenziali: un tubetto di ibuprofene (per dolori, distorsioni, dolori muscolari, infiammazioni) e uno stick in caso di reazioni allergiche minori come punture di insetti, dermatiti eccetera.
Accessori per una marcia pratica e sicura
Oltre a quelli di primo soccorso il kit del perfetto cicloviaggiatore dovrebbe includere articoli utili a marciare in sicurezza o a sbrigare piccoli o grandi necessità pratiche che potrebbero presentarsi durante il viaggio. Li elenchiamo non prima di rimandarvi ad un articolo nel quale abbiamo già parlato del principale tra gli accessori per la sicurezza, gli impianti di illuminazione per bicicletta:
- Diverse fascette plastiche, o zip tie, per legare e tenere provvisoriamente unite parti della bicicletta o accessori che potrebbero allentarsi durante il viaggio.
- Coltellino pieghevole
- Dispositivi di individuazione/segnalazione: i migliori di questi sono sicuramente i ciclo computer o i sensori in grado di rilevare un incidente ed avvisare la persona che precedentemente abbiamo definito come contatto di emergenza. In realtà tutti questi dispositivi hanno il grosso limite di non assicurare il pieno delle loro funzionalità in assenza di copertura telefonica. Per questo il modo migliore per cautelarci (soprattutto se viaggiamo da soli) è informare preventivamente il nostro contatto d’emergenza dell’itinerario che vogliamo svolgere e dei tempi indicativi di inizio e fine attività. Oltre a tutto questo, infine, sarà utile avere con sé un fischietto, da utilizzare per renderci individuabili acusticamente.
- Custodia morbida e impermeabile dove riporre soldi, chiavi e piccoli effetti personali.
Gli accessori per le emergenze meccaniche
Gli utensili da portare dietro per risolvere le emergenze meccaniche sono molti, ma motivi di ingombro e peso ci obbligano a ridurli al minimo. Questo “minimo” è proporzionato non tanto alla lunghezza o alla durata del viaggio, ma più che altro alla presenza o meno, sul nostro tragitto, di officine che possano aiutarci a risolvere inconvenienti meccanici di un certo rilievo. Questo significa che, nel caso di un lungo raid in posti isolati, sarà necessario organizzarsi con un equipaggiamento adeguato, che ancora una volta trova nelle borse di bikepacking la soluzione perfetta per trovare lo spazio necessario in cui stiparlo.
Ecco cosa mettere nel kit meccanico
- 2 camere d’aria, da portare anche sia che utilizziate coperture tradizionali che tubeless, visto che in questo secondo caso le cartucce “gonfia e ripara” potrebbero non funzionare. Accessori del genere possono tornare utili solo per le uscite brevi, vicino casa. Consigliamo di non portarle nei lunghi raid e preferire appunto le camere d’aria.
- Qualche pezza di riparazione della camera d’aria di varie misure, più il relativo mastice: torneranno utili nel caso in cui la sfortuna vi perseguiti con le forature.
- Due levagomme: dovranno essere di qualità, costruiti con materiale sintetico robusto, in modo da svolgere a lungo la funzione di far “stallonare” gli pneumatici dal cerchio senza il rischio di rompersi o peggio “pizzicare la camera d’aria”.
- Pompa da fissare al telaio: è preferibile alle più veloci e meno ingombranti cartucce di CO2. Anziché nelle borse da bikepacking è bene fissarla con gli appositi supporti sul telaio della bicicletta.
- Utensile multiattrezzi: in grado di risolvere la maggior parte degli inconvenienti meccanici e/o degll interventi di registro che potrebbero rendersi necessari durante il viaggio.
Nel “multitool” non dovrebbero mai mancare chiavi esagonali con passo da 3, 4, 5 e 6 millimetri (tra l’altro quest’ultima è essenziale per rimuovere le moderne ruote con fissaggio a telaio con perno passante), un giravite a croce e uno piatto e ancora meglio uno smagliacatena, che potrebbe anche non far parte del kit ed essere un accessorio a parte.
- Un copertone di scorta: nei viaggi lunghi può essere determinante per risolvere eventuali squarci che rendono le coperture non più utilizzabili. Ovviamente il copertone di scorta deve essere di tipo pieghevole, in modo da poter trovare spazio in una borsa o, in alternativa, possa essere fissato con delle fascette dietro il tubo reggisella.
- Pezzi di vecchia camera d’aria: in alternativa al copertone di scorta potranno essere usati per (provare) a risolvere grossi squarci del fianco o nella spalla della copertura, andando a suturare la gomma dall’interno.