Se avete voglia di provare un tour in bicicletta “estremo”, percorrendo in mountain bike i sentieri che centinaia di anni fa furono percorsi da Marco Polo, e che oggi vengono utilizzati dagli sherpa nepalesi, allora seguiteci in questo tour di 9 giorni, ai piedi di alcune montagne tra le più alte del mondo.
Come avrete capito, questo “giro” è adatto a quelli più allenati, che non hanno problemi con l’altitudine (quota massima i 3760m di Muktinath) e con uno spirito avventuroso. Il premio alla fatica sarà quello di visitare una delle zone più belle del Nepal, di ammirare spettacoli naturali impareggiabili e percorrere “single Trek” entusiasmanti.
IL LAGO DI POKHARA
Dopo essere arrivati a Khatmandu ed esserci trasferiti a Pokhara in pick up, andiamo lungo le rive del lago Phewa, il secondo lago per grandezza del Nepal, famoso per le spettacolari immagini delle montagne dell’Annapurna che si specchiano nelle limpide acque.
La mattina successiva sveglia all’alba e trasferimento in volo a Jomson. Il volo dura solo una ventina di minuti, durante i quali però e possibile ammirare alcune delle cime più belle della catena dell’Annapurna con il monte Dawalagiri. Una volta arrivati, ci aspettano alcuni pick up che ci porteranno a Kagbeni un vecchio villaggio tibetano, dove riposeremo e prepareremo le nostre bike. I primi due giorni sono serviti ad abituarci all’altezza e ora siamo pronti per pedalare…. Finalmente!!
IL FUOCO CHE SGORGA DALLE ACQUE
La mattina seguente inziamo a pedalare in una “comoda” pista per jeep e raggiungiamo nel pomeriggio il tempio di Muktinath a 3780m di altitudine, il massimo punto della nostra ascesa.
Muktinath è un tempio relativamente piccolo, ma è uno dei luoghi sacri più importanti sia per i buddisti sia per gli hindu. In tempi antichi i monaci provenienti dall’India alla ricerca di un incontro col divino scoprirono la misteriosa fonte d’acqua che sgorga tra le fiamme tenui di un fuoco perenne.
Nel tempio, nasce una fonte di acqua, che malgrado l’altezza, permette alle piante di crescere e di creare un piccolo giardino. Nell’acqua brucia un fuoco perenne, alimentato da una fuoriuscita di gas naturale e quindi qui la Terra poneva di fronte ai monaci la sintesi degli elementi: terra, acqua, fuoco e aria. Per questo iniziarono così a raggiungere questo luogo remoto per meditare. In questo giardino si siedono i Sadhu giunti scalzi dall’India e i monaci tibetani; le fedi convivono armoniosamente e sono sorti alcuni piccoli luoghi di ritiro e templi che appartengono a induisti, sia vishvaiti che shivaiti, e buddisti.
A completare la bellezza di questo posto, da quassù è la visione del Nilgiri, un trittico di cime intorno ai 7000 m, che sono considerate alcune delle cime esteticamente più belle dell’Annapurna.
IL FAMOSO BRANDY ALLE MELE…..
Dopo una notte passata in questo “paradiso” riprendiamo le nostre biciclette e attraverso una lunga e divertente discesa su una pista per jeep, ritorniamo a Jomson e poi proseguiamo fino ad arrivare a Marpha, un piccolo villaggio di circa 1500 persone posto a circa 2500 m di altitudine.
A Marpha le case sono decorate con legno intagliato, segno delle passate ricchezze derivanti dal commercio del sale, ed è attualmente famosa, perché malgrado l’altezza, crescono gli alberi di mele da cui si ottiene un “famoso” brandy alle mele.
Dopo aver assaggiato il brandy e dormito abbondantemente, riprendiamo la nostra discesa in bicicletta. Oggi percorreremo circa 40 km, su una strada sterrata, ma quasi sempre in discesa, in mezzo a boschi di pini e a pianure verdi, fino ad arrivare ai 1200 m di Tatopani.
LE TERME
Tatopani , il cui nome vuol dire acqua calda, è famosa per le sue “terme”, una vasca dove vengono mescolate le acque che sgorgano a 60° e quelle del fiume che scorre li vicino e dove, dopo una settimana di MTB ci concediamo un meritato riposo. La popolazione della cittadina è di circa 3000 persone e qui sorgono alcuni alberghi e qualche negozio.
Nel nostro ultimo giorno di bicicletta la distanza che copriremo è la più lunga: 45 km, in cui a parte due piccoli saliscendi, il percorso è praticamente pianeggiate e sarà fatto su strade sterrate e piste battute.
Una volta giunti a Maldundha, caricheremo le nostre bike su un pick up e arriveremo a Pokhara, da dove abbiamo iniziato il nostro tour e il giorno seguente torneremo a Khatmandu.
Sicuramente un giro impegnativo, non tanto per le difficoltà tecniche, quanto per l’altitudine a cui abbiamo pedalato, ma che ci ha permesso di conoscere posti e persone magnifiche, al cospetto di alcune delle montagne più alte e più belle del pianeta. Incontrando luoghi in cui la pace la si sente e la si vede, e che sicuramente porteremo con noi al nostro rientro.
Per tutte le informazioni sul tour: https://www.facebook.com/bike.himalayas
Reportage di Giordano Roverato