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L’Abruzzo è famoso per i suoi meravigliosi Parchi
ciclabile lungomare Roseto degli Abruzzi
meta imperdibile fino ad oggi per tanti cicloturisti appassionati di montagna. Grazie però ad un ambizioso progetto che la Regione sta portando avanti, anche la zona costiera conoscerà una importantissima fase di rilancio e valorizzazione.
Diciannove comuni, tre province, 131 chilometri di litorale da pedalare.
La ciclopedonale Bike to coast
è il progetto di una strada nuova per il turismo sostenibile abruzzese.
Un’idea improntata alla mobilità dolce, oltre alle già rodate mountain bike che si inerpicano sull’Appennino tra le bellezze dei parchi nazionali.
Si tratta di una ciclovia dal chilometraggio ambizioso, lanciata nel 2013 per unire sotto l’egida del cicloturismo tutta
la costa dell’Abruzzo, da Martinsicuro a San Salvo, dalla provincia di Teramo a Chieti, passando per Pescara.
Con un investimento di fondi europei per quasi 33 milioni di euro, l’obiettivo è la realizzazione di 76 chilometri di pista, con ponti e strutture, per integrare i 54 chilometri di tratti già esistenti a inizio progetto. Il 25 luglio scorso è stato inaugurato il primo tratto di ciclabile nel comune di San Salvo, il primo a tagliare il nastro della Bike to coast, con grande orgoglio del sindaco Tiziana Magnacca.”Perché San Salvo e l’Abruzzo – ha dichiarato l’amministratrice – si proiettano verso il futuro, facendo un balzo in avanti in Europa, dove la mobilità ciclabile è un fatto normale, quotidiano”.
La ciclopedonale avrà in media 2 metri e mezzo di larghezza,
cartelli informativi per indicare l’itinerario, un mix di fondo in cemento, asfalto e legno con rifiniture, e sarà un susseguirsi di paesaggi mozzafiato vista mare lungo un tragitto pianeggiante, oltre ad alcuni tratti in leggera pendenza. Un percorso per cicloturisti e potenzialmente per lavoratori, ideato unendo tratti di strade rurali, ferrovie dismesse e tratti pedonali resi ciclabili, con fontane d’acqua, bicigrill e assistenza.
DA MARTINSICURO A ROSETO
Il consiglio di Alessandro Tursi, presidente di Legambiente FIAB Giulianova, è di iniziare percorrendo il tratto settentrionale della Bike to coast. “Il Teramano, nella zona che da Martinsicuro arriva a Roseto Nord, è caratterizzato da 25 km già percorribili. Si tratta dei primi quattro comuni già collegati della ciclovia”.
PINETO E LA TORRE DI CERRANO
Una fresca pineta tra la ferrovia e il mare, 37 chilometri quadrati di area marina protetta, sette chilometri di costa – da Pineto a Silvi -, un programma di valorizzazione dell’ambiente tra fondali sabbiosi, scogliere, storia e natura . Questa parte di ciclabile è più breve ma offre emozioni non certo meno intense. La Torre di Cerrano, che dà il nome alla riserva, è un fortilizio del 1568. Da torre costiera durante il Regno di Napoli è diventata sede del museo del mare e di un centro di biologia, ma vi si tengono anche visite guidate, attività di snorkeling, concerti ed eventi.
Lo splendido giardino, dove ammirare pini monumentali e gigli di mare, nel periodo estivo è aperto tutti i giorni.
LA COSTA DEI TRABOCCHI
Tra le meraviglie che offre l’Abruzzo della Bike to coast da Ortona a San Salvo, nella parte più a sud, non si vive solo la poesia del lungomare su cui avanzare a colpi di pedali, ma anche la storia di un popolo legato alla pesca. Vi si trovano i trabocchi, agili strutture in legno simili a palafitte con grandi reti a bilancia. Queste macchine da pesca narrano il fascino primitivo di un territorio devoto al mare e ai suoi frutti. Pare che i primi “traboccanti” però non fossero uomini di mare, ma per lo più legati all’agricoltura. Dalla loro intuizione, che evitava i rischi di scendere in mare aperto, nacque una tradizione approdata ai giorni nostri di generazione in generazione. È possibile ora visitare alcuni trabocchi, ascoltare la loro storia e assaporarne il pescato fresco.
I 40 chilometri di Bike to coast in provincia di Chieti sono ancora in fase di realizzazione – spiega Alessandro Tursi -, ma le gare di appalto sono in corso. In questa zona si trova un’ex via sulla costa poco edificata, un percorso di grande fascino. Per chi è dotato di una buona mountain bike, necessaria per non incappare in inconvenienti sul fondo stradale, è possibile comunque già scoprire le bellezze di questo litorale e i dieci trabocchi che si trovano da Punta della Balena fino a Torino di Sangro”.
Foto: Flickr (Riccardo, Catherine Wilson, CasteFoto, Francesco Moscone)