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Da Roma in mountain bike fino a Canale Monterano
A due passi da Roma si nascondono delle perle di rara bellezza,
a portata di chi, abbia la pazienza di raggiungerle. Le campagne tra l’Urbe e la provincia di Viterbo furono terre abitate dagli Etruschi; colline in cui il tufo si faceva spazio tra la vegetazione, solcate da sentieri tortuosi, torrenti e sorgenti di acque sulfuree.
Questo territorio conserva ancora oggi molto del suo fascino incolto, sebbene graviti ai confini dell’orbita metropolitana che tutto avvolge: infatti il sito delle
rovine di Canale Monterano
resta ancora oggi ignoto a gran parte dei romani e quindi, incontaminato.
Si tratta di una vera e propria città fantasma, abbandonata dal XVIII secolo, quando in seguito all’invasione delle truppe napoleoniche gli abitanti dell’antica Monterano decisero di trasferirsi qualche chilometro più in là. Da allora nulla è cambiato tra quei muri antichi, fatta eccezione per l’effetto dello scorrere del Tempo, che corrode e rende affascinante allo stesso tempo, donando alle rovine una tinta romantica e inquietante.
Monterano porta addosso le tracce delle varie epoche
che hanno visto il suo splendore: etrusca, romana, medievale, papale. Ed in questo itinerario facile che sfrutta il trasporto bici sulla rete ferroviaria, le possiamo andare a godere tutte e quattro.
La partenza è dalla stazione di Oriolo Romano, a poco più di un’ora di treno da Roma: appena scesi attraversiamo la trafficata SP493 per entrare subito nella piazza centrale del paese e, da lì, proseguiamo per vialoni alberati e chiusi al traffico. Giunti ai campi sportivi, possiamo imboccare il sentiero segnalato come ippovia, un comodo stradone in terra battuta che ci porta subito nei campi dell’Agro Romano, seguendo un andamento altimetrico in leggera discesa.
Una piccola rampa l’abbiamo prima del bivio tra Canale Monterano e Monterano antica, ma si tratta di un centinaio di metri in una tagliata etrusca: risaliamo agevolmente tra due alte pareti di tufo, e ci troviamo su un sentiero tortuoso che ha l’abitudine di ricoprirsi di fango alla prima pioggia.
Pare di stare in Irlanda……la civiltà è lontana anni luce e le uniche tracce umane, sono i muretti a secco che separano i pascoli e qualche bovino. Proseguiamo tra torrenti e selve fino al cancello di legno chiuso con un laccio (per evitare il passaggio di animali, che da queste parti girano in libertà), che ci conduce alla città fantasma.
Monterano ci accoglie appoggiata su un suggestivo blocco di tufo, con le imponenti arcate dell’acquedotto papale, rese famose per essere state location di vari film d’epoca, come
“Brancaleone alle Crociate” di Mario Monicelli.
Proseguendo lungo il costone della cittadella, arriviamo alla meravigliosa
chiesa diroccata di San Bonaventura,
il cui profilo iconico evoca atmosfere mistiche, quasi fosse una copertina dei Pink Floyd. Il suo interno è ormai a cielo aperto, e vi cresce una quercia imponente; anche questo sito è stato reso famoso da un altro film di Monicelli:“Il Marchese del Grillo”, in cui viene usato come covo del brigante Don Bastiano. Al suo esterno, troneggia ancora la riproduzione di una fontana del Bernini, che sul palazzo principale della cittadella realizzò anche un leone di marmo.
Proseguendo oltre la città abbandonata, possiamo lanciarci nella rete di sentieri sterrati in direzione dei
Monti della Tolfa, che attraverso la Salita della Bandita
ci portano per larghe distese inclinate in cui pascolano placidi bovini: la strada passa prima per la necropoli etrusca di Ara di Tufo, poi per il guado del fiume Mignone, che è opportuno affrontare con la debita velocità per non bagnarsi i piedi. Da qui qualche saliscendi ancora, e sbuchiamo sulla provinciale asfaltata che ci riporta indietro a Manziana, dove è possibile prendere il treno del ritorno per Roma.
Il percorso è allungabile per strade secondarie a bordo ferrovia fino al bel borgo di Bracciano, dove è possibile visitare il castello Odescalchi o prendere direttamente il treno.
difficoltà: MEDIO/FACILE
distanza: 40 km
superficie: sentieri sterrati / sassosi / brevi tratti asfaltati di strade secondarie
dislivello: 604m
inizio: Stazione ferroviaria di Oriolo Romano
fine: Stazione ferroviaria di Bracciano