Al lavoro in bicicletta, si guadagna di più
In Belgio si stanno moltiplicando le aziende che al posto dell’auto aziendale invogliano i dipendenti all’uso della “bici aziendale”. A guadagnarci sono tutti: le aziende che hanno così un forte risparmio, i dipendenti che hanno forti incentivi in denaro e la comunità che beneficia di minor inquinamento. Anche la Germania è all’avanguardia da questo punto di vista: sono decine di migliaia anche le aziende tedesche che applicano queste incentivazioni.
In Francia esiste il Plan de Déplacements Entreprise, un piano aziendale che consente di stabilire una mobilità alternativa per i dipendenti, concedendo sgravi fiscali per l’azienda ed incentivi economici per i lavoratori.
In Svizzera lo scorso anno il numero delle aziende che hanno aderito all’iniziativa Pro Velo ha battuto tutti i record.
L’idea ha appassionato un numero crescente di aziende e pendolari in tutta la Svizzera. Con 1’602 aziende iscritte l’iniziativa al lavoro in bici di Pro Velo Svizzera ha registrato nel mese di giugno circa 50‘000 partecipanti che si sono recati al lavoro su due ruote.
In altre parole: in un mese i ciclisti hanno coperto una distanza pari a dieci volte il tragitto Terra-Luna andata e ritorno. Su questa distanza un’utilitaria emetterebbe 1’156 tonnellate di CO2 (base di calcolo: 160g CO2/km).
Oggi è la volta del Cile: la società Altiuz paga una somma di 30 centesimi per chilometro a chi va in bicicletta al lavoro. Funziona anche per coloro che decidono di andare a piedi. Il direttore marketing ha adottato questa misura che viene controllata tramite telefoni e smartphone. Il problema è che in Cile mancano infrastrutture che consentano a tante altre aziende di adottare soluzioni simili ma è il primo passo e molto importante!
La redazione