Fa riflettere il caso di Charlie Alliston
il ventenne condannato per omicidio colposo dal Tribunale di Londra
per aver investito e ucciso Kim Briggs, 44 anni, madre di due figli. I fatti risalgono a quattro anni fa.
Charlie, il 12 Febbraio del 2016 guidava
una bicicletta a scatto fisso modificata da lui stesso togliendo il freno anteriore, pratica che aveva pubblicizzato in un blog spiegando, con dovizia di particolari, come si fa. Quel giorno pedalando velocemente (cosa che sapeva fare visto che faceva le consegne in bicicletta) in Old Street non è riuscito a frenare per evitare l’impatto con Kim Briggs, che stava attraversando la strada.
A poco è valsa la difesa del ciclista basata sul fatto che la donna era intenta a guardare il cellulare e non ha dato ascolto alle sue urla che la invitavano a spostarsi. L’impatto è avvenuto a 22km/h ed è stato sufficiente per procurare lesioni gravissime, che hanno poi portato alla morte la mamma di due figli.
Ad essere condannata dal Tribunale di Londra assieme a Charlie è la bicicletta a scatto fisso, ritenuta pericolosa.
La cosa che deve far riflettere tutti è che i ciclisti si considerano gli unici soggetti deboli quando sono sulla strada alla guida delle due ruote e mostrano spesso e volentieri intolleranza verso qualsiasi altro mezzo e anche verso i pedoni. Il problema che si sta evidenziando è che
il ciclista pensa di non essere soggetto a regole, o a leggi.
Invece esiste un Codice della Strada che dev’essere rispettato da tutti.
Ora si farà un gran parlare della pericolosità della bicicletta a scatto fisso, ma noi
sappiamo che il vero problema è culturale.
Siamo tutti (o quasi) automobilisti, ciclisti e pedoni quindi dobbiamo imparare ad adeguare il nostro comportamento al mezzo che stiamo utilizzando e purtroppo pensare che anche la nostra amata bicicletta utilizzata in modo sconsiderato può uccidere.
Quindi non va demonizzata la “fixie” ma chi pensa di poter andare sui marciapiedi, contromano o passare con il rosso per il solo fatto di essere a cavallo di una due ruote.