Chi è #Bakinbici? I suoi racconti per viagginbici.com
C’era una volta Baki. Lui e la sua bicicletta. A 10 anni un brutto incidente, il trauma cranico e la paura dei genitori, che gli hanno vietato di pedalare per sette lunghissimi anni. Un’eternità. Per diventare grande la sua ribellione è stata tornare in sella, ritrovare il piacere di stare in equilibrio sfruttando l’effetto giroscopico, e trovare nuovi baricentri in giro per il mondo, alla ricerca di se stesso e dei suoi limiti, per sentirsi libero.
Baki Berk Kayalar, 28 anni, è un giovane blogger turco che ha fatto delle due ruote uno stile di vita. Sedotto dalla bicicletta ad appena 3 anni, ora festeggiano insieme le nozze d’argento. Con l’esperienza è diventato un ciclista freelance, certamente un viaggiatore tenace. E non c’è pioggia o neve che lo tengano lontano dai pedali, anzi: «un giro in tempesta è un giro con molta avventura!», racconta.
Quella di Baki con la bici è una storia d’amore nata parecchi anni fa in Turchia, a İzmit, la città dov’è cresciuto. Per poi proseguire in Italia, il posto del cuore di Baki, dove sogna di vivere lavorando nel cicloturismo. «Ho fatto l’Erasmus a Catania tra il 2010 e il 2011. E poi, tra il 2013 e il 2014 il Servizio volontario europeo a Cremona». Fin qui niente di strano, storie di ordinaria mobilità internazionale. Ma Baki i suoi viaggi non li ha fatti nella comodità di una cabina in volo. «Sono andato e tornato dall’Italia con la bici, per Catania e per Cremona».
Quanti italiani possono dire di conoscere la propria terra come Baki? Lui l’ha vissuta piano piano, osservandone la grande bellezza a un ritmo dimenticato. In Italia ha macinato 19694 chilometri con la sua bicicletta e una macchina fotografica. Ha dormito soprattutto nelle piccole stazioni, portando con sé un sacco a pelo e una tenda. E tutto l’occorrente per raggiungere le sue grandi passioni: «ferrovie, treni e vulcani».
Prima di raggiungere la sua terra promessa ha studiato fotografia all’ università e poi, nel 2009, ha fatto il primo lungo giro da cicloturista in Turchia: 2503 chilometri in 29 giorni. Un anno dopo, la partenza per Catania, un po’ di traghetto e tanta bici. «Ho sempre desiderato andare in Italia. Dopo averci vissuto due volte mi sento come un italiano, specialmente come un siciliano».
Però la sua voglia di viaggiare non si ferma al Belpaese. Ogni estate si rimette in moto per conoscere il mondo. «Durante questi giri ho cambiato i miei pensieri, sono diventato un cittadino del mondo». L’aprile scorso ha fatto un lungo viaggio in Liguria e Costa Azzurra. E non soddisfatto è ripartito per un tour europeo prima di tornare a İzmit, ad agosto: «Da Cremona sono andato in Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Serbia, Macedonia, Grecia e Turchia. In 76 giorni più di 5mila chilometri».
Il suo record personale di viaggio però l’ha raggiunto nell’estate 2013 in Italia, Cremona-Milano e ritorno. «In un giorno ho fatto 224 chilometri, superando i 211 chilometri che avevo raggiunto nel 2010, nel tragitto Roma-Perugia». Così è arrivato a capire i suoi limiti, ma ora assicura che preferisce rimanere sui 100 chilometri al giorno.
Baki del suo futuro non ha ancora deciso, ma chiuso nel cassetto ha un giro del mondo con la bici, e alle spalle tanti percorsi da raccontare. Per chi vuole seguirlo su viagginbici.com l’hashtag è #BakinBici.
Silvia Ricciardi