Negli Stati Uniti si investe in mobilità sostenibile
La Route 66 è sicuramente uno degli itinerari più famosi per gli automobilisti, forse la strada più conosciuta degli Stati Uniti che li attraversa da est a ovest, ugualmente c’è un itinerario per i ciclisti altrettanto spettacolare. È il Grand Canyon Connector: 909 chilometri che uniscono la città di Cedar City nello Utah a Tempe, in Arizona. Questa pista ciclabile spettacolare attraversa paesaggi unici primo fra tutti – e da qui il nome – il Grand Canyon, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1979, e il Parco Nazionale di Zion. Inoltre si incrocia con altre due grandi piste ciclabili statunitensi: la Southern Tier che va dalla California alla Florida e il Western Express che attraversa la California e raggiunge il Colorado.
Ed è appunto il Colorado, che ci offre un’altra “spettacolare” notizia, che speriamo venga copiata da molte altre Nazioni: Il Colorado investe 100 milioni nella ciclabilità e si candida a far diventare il suo Stato il più ciclabile degli Usa.John Hickenlooper , il governatore del Colorado, ha illustrato il suo piano per mobilità ciclistica all’Interbike, la più grande manifestazione di bici del Nord America, tenutasi dal 16 al 18 settembre scorso a Las Vegas. “Penso che essere il migliore Stato per andare in bicicletta alimenterà la crescita economica e il turismo. E ci condurrà verso un ambiente più pulito, aiutandoci a essere anche lo Stato più sano in America”. Queste le parole di Hickenlooper, che sta tentando di portare avanti progetti di miglioramento di percorsi ciclopedonali per aiutare a influenzare una politica dei trasporti che non è stata influenzata dalla crescita demografica del Colorado.
Il piano prevede 60 milioni di dollari per sviluppare infrastrutture ciclopedonali, 30 milioni di dollari per l’interconnessione dei percorsi . Infine, circa 10 milioni di dollari andranno direttamente a sostenere il progetto Safe Routes to School, il programma federale per promuovere la mobilità in bicicletta e a piedi dei bambini che vanno a scuola.
La redazione