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Fuori discussione che il comfort in bicicletta sia questione relativa e soggettiva, ci mancherebbe: la bici comoda per me potrebbe risultare dannatamente inadeguata per te, così come la bici che un corridore professionista percepisce come confortevole potrebbe molto probabilmente essere un insostenibile “spaccaschiena” per il cicloturista o il ciclista “rilassato”.
Dato per assodato questo, però, ci sono modi o “trucchi” che oggettivamente possono rendere l’andare in bicicletta più confortevole per tutti, o se preferite ci sono cose da non fare per evitare di incappare nella prima causa che porta tanti neofiti ad abbandonare lo sport che hanno appena approcciato: la scomodità durante la marcia. Li andiamo a scoprire.
1 – Sella: quale imbottitura?
Ne abbiamo parlato già in un recente servizio sulla scelta della sella: non necessariamente “sella più imbottita” è sinonimo di “sella confortevole”. Al contrario, a volte proprio l’eccesso di imbottitura è causa di frizioni e pressioni che possono essere ancor più dolorose del sedere su una sella con imbottitura ridotta all’osso. È fuori di dubbio, comunque, che selle di quest’ultimo tipo sono statisticamente le più esposte al rischio di problematiche al soprassella, o quantomeno lo sono per chi è poco abituato a stare per molto tempo in sella.
2 – Contenere il “dislivello” sella manubrio
Come abbiamo spiegato qui l’altezza sella è un parametro dato, o al massimo soggetto a escursioni minime: diverso è invece il discorso sulla posizione e la stazione in altezza/avanzamento del manubrio, che è direttamente collegato al comfort e alle eventuali problematiche della zona dorsale. Questo vale sia per gli agonisti che per i cicloturisti: è fuori discussione che un manubrio troppo basso – o più specificamente un manubrio che abbia uno scarto dimensionale molto marcato rispetto all’altezza della sella – è la causa principale di dolori lombari e cervicali; una buona soluzione che salvaguarda sia il comfort sia l’efficienza della pedalata (sì, perché mettere il manubrio eccessivamente in alto migliora il comfort ma penalizza la forza di spinta) è in genere quella che posiziona il manubrio al massimo cinque centimetri più in basso rispetto al piano di lavoro della sella.
3 – Geometria del telaio: attenzione ai modelli “racing”
La configurazione angolare e dimensionale del telaio produce effetti tangibili anche e soprattutto rispetto al comfort: biciclette da competizione, ovvero con tubo verticale con inclinazione contenuta, saranno sì più reattive allo scatto, ma trasmetteranno anche più direttamente le vibrazioni del terreno a chi è in sella, con l’effetto di diminuire la comodità percepita. Un effetto simile lo può determinare il passo totale della bici, ovvero la distanza tra i due mozzi: più questo valore è compatto più la bici sarà nervosa e scattante, ma generalmente meno comoda, soprattutto sulle distanze lunghe.
4 – Materiali: acciaio e carbonio i più “comodi”
A parità di componenti usati, a parità di geometria e a parità di misura, un telaio in acciaio sarà oggettivamente più confortevole rispetto a un telaio in alluminio. Il carbonio? Molto dipende da come è lavorato questo che generalmente viene definito così, ma che sarebbe più corretto definire “materiale composito con base di filamenti di carbonio”. Specificato questo possiamo però affermare che i telai in carbonio generalmente si posizionano a metà strada tra acciaio e alluminio (con quel “generalmente” che appunto sottende le moltissime differenze che è possibile ottenere in merito al comfort in base a come il composito lo si lavora).
5 – La taglia del telaio
Una misura inadeguata del telaio – sia in eccesso che in difetto – prima di tutto incide sulle caratteristiche di guida del mezzo, che vengono inevitabilmente a essere penalizzate; in secondo luogo può avere anche ripercussioni importanti sul comfort, visto che quella bici non avrà le dimensioni conformi alle nostre quote antropometriche, il fisico si dovrà per forza di cosa adattare, ma con il trascorrere dei chilometri questo adattamento può portare a problematiche muscolari e articolari di diverso genere.
6 – Manubrio su misura
Quando si parla di bicicletta su misura si pensa di solito al telaio, al massimo alla lunghezza delle pedivella o dell’attacco manubrio: più raramente ci si sofferma sulle caratteristiche morfologiche e dimensionali del manubrio: eppure quest’ultimo ha una relazione stretta con il comfort percepito durante la marcia. Esistono curve manubrio di dimensioni e forma diversa all’interno di ogni specialità ciclistica: manubri di vario tipo per la specialità della corsa strada, della mtb o del cicloturismo. A prescindere dal tipo di specialità ciclistica è molto importante vedere e capire che tipo di manubrio si usa, quale sia la sua forma e se effettivamente questa sia adegua rispetto alle caratteristiche antropometriche di ogni caso.
7 – La sezione e la pressione delle coperture
Precisiamo che gli aspetti che stiamo elencando non sono riportati in ordine di importanza, perché se così fosse – sicuramente – tutti i risvolti legati alle coperture andrebbero messi ai primi posti di una ideale classifica dei fattori che incidono sul comfort in sella: appunto, la sezione della copertura è proporzionalmente legata al comfort nel senso che una gomma con sezione – ovvero “larghezza” – maggiore è capace di incamerare maggiori volumi d’aria, di conseguenza aumenta le proprietà del mezzo di assorbire le vibrazioni del terreno. Non solo, coperture con sezione maggiore sono anche quelle che tollerano pressioni di esercizio più basse, per questo la loro capacità di incrementare il comfort percepito è esprimibile in modo esponenziale, non lineare, rispetto alle coperture con sezione ridotta. Non finisce qui, perché, a parità di sezione, due gomme gonfiate a pressioni diverse producono differenze sul comfort percepito talvolta maggiori rispetto a quanto invece potrebbe un confronto tra due coperture di diversa sezione ma di uguale pressione. Questo ci serve a ricordare la grande importanza che sulla bici riveste la pressione degli pneumatici.
8 – Tubeless da preferire
Quanto detto a proposito delle pressioni ha anche un’incidenza sulle diverse tipologie di copertura che è possibile montare: i sempre più diffusi tubeless sono oggettivamente più confortevoli dei più tradizionali copertoncini semplicemente ed essenzialmente perché, rispetto ai secondi, tollerano pressioni di esercizio inferiori senza che questo determini il rischio di forare. Per questo assorbono meglio i colpi. Tutto qui. E scusate se è poco.
9 – Le sospensioni leggere
Lasciamo da parte quelle vere utilizzate sulle mtb, perché queste è con un’altra finalità che esistono, ma per sospensioni in questo caso ci riferiamo a tutti questi sistemi di ammortizzazione “leggeri” che utilizzano un’architettura simile alle forcella o agli ammortizzatori delle bici da fuoristrada. Si tratta di soluzioni senza dubbio amiche del comfort, che talvolta possono essere integrate nel telaio (ad esempio con elastomeri integrati nei tubi o con elementi oscillanti del telaio) o in altri casi possono essere integrati nella componentistica, come ad esempio succede per gli attacchi manubrio o per i reggisella ammortizzati. Le abbiamo chiamate “leggere” perché appunto sono sistemi di ammortizzazione diversi da quelli veri delle mtb, ma è chiaro che si tratta di componenti tutt’altro che leggeri, che non possono che incidere sul peso complessivo della bicicletta e anche sulle sue prestazioni.
10 – Pantaloncino, quando conta il fondello
Mani, piedi e soprassella: dei dei tre punti di interfaccia tra fisico e bicicletta il terzo è quello responsabile del peso maggiore. Utilizzare i giusti pantaloncini è per questo quanto mai importante per il confort di guida. Per restare in zona e in tema, il fondello riveste un’importanza simile a quella della sella. Assegnare priorità nella scelta di quest’ultima a scapito del pantaloncino è errore frequente ed assai grave. Il pantaloncino giusto – e in particolar modo il fondello – deve per prima cosa essere adatto alla specialità praticata (strada, mtb ecc…), in secondo luogo deve assecondare al meglio la nostra anatomia e il sesso, e infine deve essere della taglia giusta, visto che un errore di misura in questo caso è la prima causa di frizioni o arrossamenti della pelle.