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Simone Rugiatti, chef mediatico, come lui stesso ama definirsi, è uno dei cuochi che da qualche anno spopolano in televisione. Conduce con la sua contagiosa simpatia, la trasmissione “Cuochi e fiamme”, su LA7 e oltre ai telespettatori appassionati di cucina, ha uno stuolo di ammiratrici, che lo seguono per la sua trascinante verve e per qual fare un po’ ammiccante, che lo distingue dai suoi colleghi. Ne parlo perché ho la prova a casa mia, dove ogni volta che lui compare tutto si ferma.
Lo abbiamo incontrato in uno dei suoi rari momenti di pausa: in un aereo mentre correva tra un impegno e l’altro e anche se stanco ha gentilmente risposto a qualche domanda su “Il bello della bicicletta”
Se dico bicicletta, qual è il primo ricordo che ha?
E’ sicuramente il momento in cui ho comperato la mia prima bici! Ero con il nonno, in Toscana, dove sono nato. Lui ciclista appassionato, trascorreva le giornate in sella. Un giorno mi ha portato in un negozio a prenderla. Io ero felice e dopo averla sceltaho provato a salirci ma….un disastro! Era un pochino “abbondante” toccavo con la punta dei piedi e mi sono sbilanciato. Sono caduto rovinosamente sulla bicicletta accanto, che ha scatenato l’effetto domino e in un attimo, tutte le biciclette presenti nel negozio erano a terra.
Che tipo di bicicletta usava?
Ero uno sfegatato della MTB, a quell’epoca facevo anche delle gare per i ragazzi della zona dove sono nato (Empoli), poi con l’andare del tempo, sono diventato un po’ più pigro e ho smesso di gareggiare.
Fine della passione della bicicletta?
No, no, solo sono passato alla bici più comoda! il nonno aveva una bicicletta da strada di quelle superleggere, mi ha cambiato il manubrio da corsa con uno più comodo e io mi divertivo con quella. L’unico problema era che usando prima una MTB, cercavo di fare alcune delle cose che facevo prima, risultato icerchioni del nonno erano sempre da sistemare!
Vacanze in bicicletta?
Quelle ancora non le ho fatte, sono andato qualche volta a fare qualche giro in bici, ma solo piccoli spostamenti di un giorno, come in Norvegia, ero sulle isole …. E le ho girate in bici, ma partivo e rientravo in un giorno.
Idea di farle?
No, per ora no, come dicevo prima, sono diventato pigro…
Usa la bicicletta in città?
Si, ho preso una di quelle a pedalata assistita, per la città sono l’ideale. Ci si muove in fretta e senza arrivare trafelati o in condizioni non presentabili…
La coda per scendere dall’aereo è finita e con essa anche la nostra piccola chiacchierata fatta di ricordi “ciclistici”