Attore, cabarettista, comico, conduttore televisivo, e che altro … ciclista! In breve il profilo di Paolo Kessisoglu, genovese portato alla ribalta da programmi televisivi come Camera Cafè e Sanremo, sempre accanto a Luca Bizzarri con il quale forma il duo Luca e Paolo. Ma questa volta Paolo è da solo a raccontarci della sua passione, nata quasi per caso, per la bicicletta e per il ciclismo, tanto che anche nei suoi post sui social scrive “quando sono sulla bici sono libero”.
Quanto è importante ed incide la bicicletta e il ciclismo nella tua vita?
Quando posso vado in bici, mi permette di tenermi in forma ma anche di fare iniziative di beneficenza legate al mondo della due ruote.
Ti sei messo in prima fila per iniziative che coniugano bicicletta e impegno benefico.
Sono rimasto colpito dai numeri in crescita del disagio giovanile post pandemia e con degli amici abbiamo iniziato a pedalare partecipando ad una gara in bici e da lì abbiamo iniziato a raccogliere soldi per aiutarli. Con la 24 ore di Feltre vogliamo appoggiare un progetto di sostegno psicologico per i giovani post pandemia, con i fondi raccolti creare e sostenere un’equipe multidisciplinare per fornire supporto domiciliare ai ragazzi dimessi dal reperto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Gaslini di Genova, ossia quegli adolescenti che maggiormente hanno patito le conseguenze del lockdown e del successivo distanziamento sociale. La 24 ore di Feltre quest’anno si è tenuta a giugno e il prossimo anno si replicherà, sempre per aiutare quei ragazzi che ad esempio hanno manifestano problemi alimentari o di autolesionismo. Quest’anno abbiamo raccolto 50mila euro.
Ma sei un ciclista agonista o un cicloturista che ama visitare i territori e godersi la pedalata?
Sono più un agonista anche se non sono un grande atleta. Pedalare non è solo per divertimento, devo tornare a casa devastato dalla fatica. Devo ammettere però che sto apprezzando anche quello che c’è intorno. Dopo aver fatto una faticaccia, mi piace anche fermarmi in trattoria e “recuperare”. La nostra esperienza a Varignana ne è l’esempio concreto. Palazzo di Varignana è spettacolare e le salite sono tutt’altro che semplici, però poi sei ripagato anche da quello che dona il territorio. Andare a scoprire queste zone, che non conoscevo, è stato bellissimo. Ci sono le colline belle da pedalare, i borghi da andare a conoscere, c’è un po’ di tutto e per tutti i gusti, anche per chi vuol fare fatica, basti pensare alla salita per andare a Dossa.
Come è nata questa passione per la bici?
Direi per caso, 10 anni fa ero in vacanza in Versilia dove un gruppo di toscani mi ha invitato a provare a pedalare con loro. Pensa che ho iniziato con una Graziella con seggiolino annesso. Da qui sono partito, mi piace andare ovunque, ho fatto due volte la Maratona delle Dolomiti, lo Stelvio … E poi la bici mi permette di sostenere questi progetti di beneficenza a cui tengo molto.
Allora fuggi la e-bike?
Assolutamente no, trovo che la e-bike sia una gran bella cosa, ho fatto una tappa del Giro E, e mi è piaciuto moltissimo E’ un modo per pedalare tutti assieme, con persone diverse e con capacità atletiche diverse, non divide ma unisce.
Lo volete sapere che sogno ha Paolo nel cassetto? Partire in bici da Milano e salire sul monte Ararat, anche per coniugare le sue diverse anime, l’italiana e l’armena. Se metterà in piedi questo progetto noi di Viagginbici.com lo seguiremo…
Percorsi bici a Varignana
Vi proponiamo due percorsi da fare partendo da Palazzo di Varignana, nelle colline a pochi chilometri da Bologna e Castel San Pietro Terme.
Flaminia tour per MTB: due ore di durata, 27 chilometri, difficoltà media, pendenza 859 metri. L’antica strada romana porta al Monte Calderaro, con i suoi 495 metri domina a 360 gradi le valli dei fiumi Sillano, Idice, Quaderna. Il percorso prosegue incrociando il Cammino di Sant’Antonio. Immersi nella natura si scoprono i resti di Santa Maria Sette Fonti.
Da Varignana a Dozza: percorso per gravel o bici da strada (anche in e-bike), difficile, 52 chilometri percorribili in 5 ore, pendenza 1.167 metri. Dopo un primo tratto sul crinale ci si immette nella bellezza dei Calanchi di Pliocene, dove un campanile a strapiombo testimonia una chiesa scomparsa. Dozza è considerata tra i borghi più belli dell’appennino tosco romagnolo ed è nota per i numerosi murales e dipinti che abbelliscono le facciate di case e palazzi. Una sosta merita la Rocca Sforzesca per visitare l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna.