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Home Cicloturismo: idee per viaggi in bicicletta Cicloturismo nel Lazio

Il Cammino di San Benedetto parte 2 – Rieti / Subiaco

Claudio Mancini by Claudio Mancini
3 Giugno 2019
in Cicloturismo nel Lazio
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La strada tra Rieti e il lago del Turano

La strada tra Rieti e il lago del Turano

Cosa troverai in questo articolo:

  • Il Cammino di San Benedetto
  • Verso Rieti
  • Il lago del Turano
  • I paesi del lago: Posticciola, Rocca Sinibalda, Castel di Tora
  • I Monti Simbruini
  • La valle dell’Aniene e l’arrivo a Subiaco

Il Cammino di San Benedetto

Questa è la seconda parte di un cicloviaggio da pellegrini, una via Francigena in minore che attraversa le regioni appenniniche dell’Italia Centrale. La prima tappa del Cammino di San Benedetto da Norcia a Cassino è stata già pubblicata qui, fino all’arrivo a Contigliano.

L’ostello Villa Franceschini è un’ottima base d’appoggio per cicloturisti. Si tratta infatti di un posto spartano e accogliente, in posizione strategica su alcune rotte cicloturistiche (l’Eurovelo in direzione Roma) e cammini di fede (San Francesco, San Benedetto) a Contigliano.

Verso Rieti

Lasciato il piccolo borgo di Contigliano, ci tocca trovare una strada secondaria per evitare l’affollata statale verso Rieti, capoluogo e principale centro della zona. Nonostante ciò, la città merita senz’altro una visita all’interno delle mura medievali, magari per colazione. Una comoda ciclabile lungo il fiume Velino ci porta fino in centro città. Questi primi chilometri sono facili e pianeggianti, e l’unico fastidio potrebbe essere il traffico in uscita ed entrata da Rieti.

Il lago del Turano

Ci viene in aiuto la SR578 Cicolana, regionale a bassissima percorrenza che si inerpica nel ventre dei Monti Lucretili. La strada per il lago del Turano è surreale e quasi disabitata. Più che nell’Appennino laziale pare di stare nelle highland scozzesi. Nebbioline umide e vallate color verde intenso accompagnano il nostro incedere tranquillo, data l’impercettibile salita fino all’imponente Diga di Stipes.

Il bacino del fiume Turano, infatti, è stato tramutato in un lago nel 1939 con questa grande infrastruttura, dando a questi luoghi un sapore mistico e irreale. L’intera vallata comprende una manciata di paesini dove il tempo sembra essersi fermato, lontano da autostrade e ferrovia, e in cui tutto scorre lento e silenzioso.

La strada tra Rieti e il lago del Turano

I paesi del lago: Posticciola, Rocca Sinibalda, Castel di Tora

Il primo di questi paesini è Posticciola, frazione della più grande Rocca Sinibalda. Si tratta di un paese antichissimo già abitato dai Romani (se ne conservano resti e manufatti), è sempre stato un luogo di transumanza e di passaggio, e ai pochi bar e trattorie del posto sono abituati ai pellegrini. L’accoglienza a chi sceglie di spostarsi in questo modo è sempre calorosa e cordiale.

In seguito, un lieve saliscendi accompagna ancora la serpentina di strade lungo le coste del lago. Arriviamo poi al ponte che ci porta a Castel di Tora, principale località della zona. Anche qui l’atmosfera è di una tranquillità olimpica, sensazione resa ancor più forte dalla presenza delle rovine del Castello di Antuni (Castrum Antoni, XII sec.), arroccato su una collinetta ormai circondata dalle acque tranquille di un lago che prima non esisteva.

I Monti Simbruini

Ma San Benedetto evidentemente amava spostarsi e cambiare spesso posti. Ancora qualche chilometro di strada provinciale, e il paesaggio cambia ancora aspetto. Ci troviamo nel versante simbruino del confine tra Lazio a Abruzzo, e il dislivello si appiana. Una strada di campagna asfaltata ci porta a scavalcare l’autostrada A24 Roma-L’Aquila, per poi passare nel borgo medievale di Arsoli, il cui profilo è dominato dal suo castello. Siamo ancora nel Lazio, ma i sapori e gli odori d’Abruzzo si avvertono forti:  è facile trovare da queste parti genziana e arrosticini. Insomma, posti veraci e autentici. La strada fino a qui non è stata eccessivamente difficile: a parte la salita lenta e graduale tra Rieti e il lago del Turano, ci troviamo su un altipiano a quota 600 che non presenta eccessive difficoltà.

La valle dell’Aniene e l’arrivo a Subiaco

Dopo Arsoli, si scende un po’ fino a costeggiare il fiume Aniene, il maggiore tra gli affluenti del Tevere. Risaliamo il suo corso lungo la SR411 Sublacense, strada in pianura mediamente trafficata – almeno rispetto alla tranquillità estrema dei luoghi precedenti – ma fattibilissima.

L’arrivo di questa nostra seconda tappa è a Subiaco, splendido paesino incastonato tra l’Aniene e il Monte Livata. Sub-lacum, paese sotto il lago, rapì e affascinò personaggi come Nerone, che vi volle una delle sue ville per evadere dal caos di Roma, e come San Benedetto, che vi fondò un eremo. Ma per ora possiamo anche cercare un posto per la notte, al Sacro Speco penseremo domani.

distanza: 80km
dislivello: 944m+
fondo stradale: strada provinciale asfaltata
luoghi di interesse: Lago del Turano / Arsoli / Subiaco

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Claudio Mancini

Claudio Mancini

Cicloturista per vocazione, ciclista urbano per necessità, sono felice del fatto che dove finiscano le mie zampe inizi sempre un paio di pedali. In sella a bici scassate ho attraversato l'Europa e valicato passi montani, e finora sono sempre tornato a casa. Mi piace scoprire in modo grottesco e poetico i posti che attraverso, dall'alto dei 20 km orari. Adoro il cibo locale e l'aggettivo "casareccio", le strade provinciali e i passaggi a livello. Scrivo diari di viaggio per ricordarmi per quali luoghi sono passato (www.abbondantiedozzinali.it).

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