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Avete mai visitato le Marche? Volete sapere perché sceglierle come meta per una vacanza su due ruote? Vi diamo tanti buoni motivi in questo articolo per prenderle come prossima meta. Le Marche sorgono tra le montagne degli Appennini e il Mare Adriatico. Ancona, è una città portuale sulla Riviera del Conero, qui si può pedalare tra spiagge, scogliere calcaree e paesini medievali. Nell’entroterra si trovano antiche fortificazioni in cima alle colline e le valli glaciali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Qui ci sono diversi percorsi da provare su due ruote: l’anello di Vallelunga e Frontignano, Montefortino – Santa Lucia e Lago di Gerosa, la valle del Tronto … Ma non solo MTB, si possono percorrere piacevoli chilometri anche nelle ciclovie, come ad esempio tra Pesaro e Fano lungo tutto il litorale.
1. I Sibillini, dal mare alla montagna
223, 73 chilometri, ascesa totale 3.810 metri, altitudine massima 810 metri, difficoltà media, questo è quello che vi aspetta se scegliete di fare il percorso dei Sibillini che dal mare sale alla montagna e ritorno. Partenza da Civitanova Marche, cittadina adagiata sul Mare Adriatico, e poi via lungo la panoramica ciclabile per poi proseguire sul crinale della collina fino a raggiungere il paese di Morrovalle. Pedalando di collina in collina si arriva a percorrere la valle del fiume Potenza denominata anche la Valle del pensare, perché tanto cara al poeta Giacomo Leopardi. Si passa per Appignano, noto per la lavorazione della terracotta e per una fiera annuale sui legumi, e si arriva a Cingoli chiamato anche il “Balcone delle Marche”. Altre mete del cicloviaggio sono San Severino Marche e Serrapetrona vicino al Lago di Caccamo, paese dove si coltivano le vigne che producono le uve della Vernaccia docg. In discesa si raggiunge il borgo di Pievefavera e Polverina. Tappa successiva la salita che attraversa il Parco Nazionale dei Monti Sibillini per arrivare a quota 650 metri a Fiastra con il suo lago di color turchese. Da qui si deve affrontare la salita che percorre le Gole del Fiastrone, uno spacco nel verde scavato dal fiume che forma poi il lago. La tappa successiva è il centro di Sarnano situato su un’altura e formato da case in pietra cotta che si raggruppano intorno alla Piazza Alta mantenendo l’impronta di un “castrum” fortificato. Si riparte con la bici da qui per percorrere le colline che conducono ai Monti Azzurri. La meta è Penna San Giovanna, Montegranaro, uno dei centri mondiali della calzatura situato in collina a circa 10 chilometri dal mare, qui si può visitare il museo della scarpa e le vecchie botteghe dei maestri calzolai che ancora oggi realizzano scarpe a mano su ordinazione. E’ stato creato anche un percorso permanente GoodmorningSibillini – Marchebikelife. www.marchebikelife.com
Traccia GPX https://it.wikiloc.com/percorsi-bicicletta-da-turismo/goodmorning-sibillini-gold-dal-mare-alla-montagna-e-ritorno-49625934
2. Percorsi enogastronomici
Se vi piace la buona cucina potete pensare ad un tour enogastronomico in bici, alla ricerca delle specialità regionali come il broetto di pesce, le ciambelle di mosto, la crema fritta, la crostata al torrone, i vincigrassi, i cargiù (ravioloni ripieni di ricotta di pecora con funghi porcini e pomodorini), il caiuscolo, la crescia, i calcioni con ricotta, gli gnocchi al sugo di papera. Potete prendere come sede di partenza Villa Cattani Stuart, della collezione Luxury Bike Hotels, che è una delle dimore storiche più celebri della provincia di Pesaro e Urbino. La Villa e i suoi giardini all’italiana risalgono ad un periodo compreso tra il 1630 e il 1680. Oppure nelle colline del maceratese potete fare l’itinerario dei Colli della Vernaccia, dove si produce l’uva del famoso e apprezzato spumante rosso naturale, la cui storia si intreccia con quella del borgo medievale arroccato sulle colline, Serrapetrona. Il piccolo borgo, situato a 500 metri sopra il livello del mare, prende il suo nome dal termine “Serra”, di origine longobarda, che indica un abitato fortificato a difesa di una valle “Petrona”, cioè di pietra. Vale una visita anche il vicino borgo di Loro Piceno, che si trova sulla sommità di una collina in lieve declivio, a sud del torrente Fiastra. Da non perdere il castello Brunforte, appartenuto ai Farfensi, situato nella parte più alta del paese, il Palazzo dei priori e il Palazzo della Giustizia adibito dal 1692 a Monastero Corpus Domini. Dalla Torre della Vittoria, un imponente costruzione di 21 metri, si può ammirare un panorama che si estende dal Monte Conero alla Maiella, dai Sibillini all’Adriatico. Loro Piceno è anche la patria del vincotto, il vino perfetto per il fine pasto ricavato dalla bollitura del mosto nelle caldaie di rame.
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3. La via degli Altipiani
Un’idea è quella di unire nel viaggio in bici due Regioni come Marche e Umbria. Lo si può fare percorrendo la Via degli Altipiani, un’esperienza cicloturistica ricca di paesaggi unici, formidabile per tesori naturali e artistici, un territorio unico per creatività, ricco di straordinarie molteplicità. Siamo nel cuore pulsante dell’Italia, per un itinerario cicloturistico a cerchio unico nel suo genere, una vacanza in bici che coniuga il mare alla montagna passando per gli Altipiani che delimitano le due Regioni. Si parte dal Mare Adriatico di Civitanova Marche e si passa per città d’arte e borghi antichi come Macerata, Tolentino, Caldarola, verso la Piana di Colfiorito. Nel cicloviaggio merita una tappa Foligno e poi Spoleto. Qui passa una delle ciclabili più belle d’Italia che corre lungo la vecchia ferrovia Spoleto – Norcia. Da Norcia la strada salendo conduce alla Piana di Castelluccio di Norcia definita il Piccolo Tibet d’Italia. L’itinerario cicloturistico si conclude ritornando al mare passando per Ascoli Piceno e lungo la ciclabile che costeggia il fiume Tronto si ritorna al mare, sulla Riviera delle Palme a San Benedetto del Tronto dove si imbocca la ciclovia Adriatica fino a Civitanova Marche.
4. In bicicletta in cerca di Abbazie
Percorrere l’itinerario delle Abbazie vuol dire ritrovare i grandi centri della cultura del Medioevo, dove i monaci hanno operato e dato vita ad una società civile e spirituale di grande valore storico – artistico, raccontati da testi scritti e libri miniati, chiese ed abbazie. Riscoprire l’immenso patrimonio legato alla vita spirituale e all’identità marchigiana: le montagne dell’Appennino ed il sistema vallivo, le grotte e altri spazi, come appunto le abbazie, che sono diventati luoghi ideali per meditare ed incontrare nuovi stili di vita. Potete partire dal Luxury Bike Hotels Villa Anitori, una country house immersa nel verde del suo parco privato con piscina. Percorrendo una decina di chilometri lungo una caratteristica stradina asfaltata si raggiunge la riserva naturale dell’Abbazia di Fiastra con i suoi sterminati boschi e sentieri sia per bici che per trekking.
5. Un percorso bucolico a Recanati
Si tratta di un percorso nuovo e dedicato alle gravel. Siamo nel maceratese, il percorso si sviluppa per una lunghezza complessiva di 42,72 km, con un’altimetria pari a 624 metri. Partenza da Montecassiano e poi via fino alla campagna di Sambucheto e a Spaccio Bacucco, lungo un tracciato sconnesso e ghiaioso. Ad un certo punto il tragitto si ricollega alla strada provinciale 82, per qualche chilometro. Siamo alle pendici di Recanati, ma prima di raggiungere la cittadina leopardiana, è possibile una deviazione in direzione di Castelnuovo, piccolissimo quartiere dai sapori antichi. La pedalata prosegue ancora in salita per raggiungere i giardini di Recanati da dove sarà possibile ammirare il famoso colle dell’infinito, terrazza che ha ispirato l’omonima poesia, e i resti dell’antico zoo del paese. Si arriva al centro storico con la piazza, il palazzo Venieri, la torre del “passero solitario” e la casa di Giacomo Leopardi, visitabile attraverso tour guidati. Una volta lasciato il centro, il percorso comincia a scendere, dalla zona dell’ex scuola San Pietro, sarà necessario svoltare a destra per riprendere lo sterrato necessario per raggiungere la frazione industriale di Spaccio Romitelli. Da questo momento si abbandona il fuori strada, per visitare San Firmano, luogo dell’omonima abbazia, un edificio che presenta i caratteri tipici dell’arte longobarda. Si continua a pedalare, alternando tratti sterrati con tratti asfaltati. Dal momento in cui si raggiunge Sambucheto, si svolterà nella strada provinciale 77, fino a Sant’Egidio, per poi raggiungere di nuovo Montecassiano. www.marcheoutdoor.it
6. L’anello di Ascoli Rebirth
Un percorso di 77 chilometri con un dislivello di 1.465 mt, che permette anche di visitare la città delle cento torri, ovvero Ascoli Piceno. Seguendo l’anello si toccano Palmiano e Venarotta, due tappe del Cammino Francescano della Marca, che ripercorre il viaggio che San Francesco d’Assisi compì nel 1208 dall’Umbria ad Ascoli Piceno. In città da non perdere la magnifica Piazza del Popolo, in stile rinascimentale, che riprende le teorie vitruviane e Piazza Arringo, la più antica piazza monumentale della città, abbellita da importanti palazzi tra cui Palazzo Fonzi, il Palazzo dell’Arengo, il Palazzo Vescovile, il Duomo di Sant’Emidio e il Museo Diocesano. Ascoli è interamente edificata sul travertino, un particolare marmo che si trova nel territorio e che, dal periodo umanistico, è diventato parlante grazie all’incisione sugli architravi delle porte dei palazzi di frasi, motti e proverbi, religiosi o irriverenti, in latino e in volgare di cui oggi se ne contano oltre cento lungo le sue “rue” (così sono soprannominate le vie della città).
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7. Nella provincia di Fermo
Il primo anello di Fermo Rebirth è un percorso di 92 chilometri con 1.361 mt di dislivello che dal mare porta all’entroterra. Se volete fare un giro in bici sul lungomare la pista ciclabile tra Porto S. Elpidio e Porto S. Giorgio è lunga 16 chilometri. Passate anche per Torre di Palme, un borgo medievale che, sorgendo su un punto elevato molto vicino al mare, gode di una veduta panoramica sul litorale davvero mozzafiato. Arrivando a Fermo ci si può immergere nel più autentico Rinascimento, passando per Piazza del Popolo, sulla quale si affacciano il Palazzo dei Priori e la Pinacoteca, che custodisce la Natività di Rubens e la Sala del Mappamondo. E poi tanti piccoli borghi ricchi di sorprese: Grottazzolina con i pregevoli stucchi della chiesa di S. Giovanni Battista, Lapedona con la chiesina di S. Maria di Manù e i palazzi di Monsampietro Morico, che custodisce un prezioso trittico di Carlo Crivelli nella Chiesa di S. Michele Arcangelo. E ancora Monte Rinaldo con l’area archeologica La Cuma e Monte Vidon Combatte, posto su un colle costellato di rosseggianti edifici in cotto e pieno di scorci incantati. Ed infine “i calanchi della Valle dell’Ete” e i tre archi gotici di Petritoli, che contraddistinguono il borgo medievale affacciato sulla Valle dell’Aso.
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8. Pesaro e dintorni
Questo lungo percorso seziona le Marche da Sud a Nord. 138 km e un dislivello di 1.768 mt attraverso luoghi ricchi di storia e cultura. Come ad esempio Urbino, città patrimonio Unesco e patria di Raffaello, e Pergola dove si possono ammirare i Bronzi di Cartoceto, l’unico gruppo scultoreo in bronzo dorato di provenienza archeologica rimastoci dell’epoca romana e Urbania con il Barco, residenza estiva dei duchi di Montefeltro. Allungandosi poco oltre, si può percorrere l’itinerario delle Vedute Feltresche di 64,5 km e 1.665 di dislivello che permetterà di scoprire la natura e la storia del Montefeltro toccando suggestivi borghi. Anche questo è un percorso ad anello, quindi percorribile partendo da uno qualsiasi dei comuni attraversati. Partendo da Lunano si può raggiungere Sassocorvaro passando per il Lago di Mercatale per poi tornare a Lunano attraverso il Monte San Leo. Seguendo il sentiero del Beato Lando si raggiunge Carpegna, e poi passando per Montefiorentino si arriva a Frontino e a Belforte all’Isauro. Da qui attraverso Piandimeleto si chiude l’anello del tracciato. Da vedere la Rocca Ubaldinesca e il Lago a Sassocorvaro, la Torre del Castello e il Convento di Monte Illuminato a Lunano, il Palazzo dei Principi e il Parco del Sasso Simone e Simoncello a Carpegna, il Castello e il Parco Faunistico a Frontino, il Castello di Belforte all’Isauro e quello dei Conti Oliva a Piandimeleto. Infine, una piccola deviazione da non perdere, la salita del Pirata, un percorso ripido che risale il Monte Carpegna, chiamata così in onore di Marco Pantani che preparava qui le sue vittorie. https://www.marcheoutdoor.it/Itinerari/Dettagli/pesaro_rebirth_-_terzo_anello