Cosa troverai in questo articolo:
Vi proponiamo oggi tanti spunti ciclabili lungo la Via Postumia, un tracciato percorribile sia a piedi che in bicicletta. Alla fine dell’articolo troverete tutte le tracce GPX del percorso che vi consigliamo di fare in più tappe. Le tappe per il cicloviaggio sono differenti dalle tracce pedestri, i due percorsi sono stati studiati per far conoscere le tante bellezze di questo pezzo di Nord Italia dove si può pedalare e andare a conoscere nove diversi siti Unesco.
Per dettagli e approfondimenti Associazione Amici della Via Postumia – www.viapostumia.eu.
La via Postumia
I primi 200 km si percorrono su strade secondarie senza traffico, ciclovie, argini di fiumi della campagna friulana e veneta con in lontananza le Alpi Giulie. Partenza dalla meravigliosa Basilica di Aquileia, con i suoi incredibili mosaici, la cripta degli affreschi e tutta la sua area archeologica. Attraverso la Via Sacra si giunge fino al porto fluviale e al museo paleocristiano. Si passa da Terzo di Aquileia e Cervignano del Friuli fino ad arrivare a Strassoldo, con i suoi castelli e mulini. Da qui si prosegue verso Aiello del Friuli, il paese delle meridiane, e poi fino alle possenti mura della città stellata di Palmanova. La piazza ottagonale, e il giro delle mura lasciano senza fiato. Si attraversa la campagna friulana, ricchissima di acqua di risorgiva, passando da Porpetto, San Giorgio di Nogaro, Carlino, Bosco Lupanico – Baredi e Palazzolo Dello Stella con il suo ponte ligneo sul fiume Stella, il romano Anaxum. Continua la campagna tra strade sterrate e secondarie fino a Latisana, confine tra Friuli e Veneto. Si passa il fiume Tagliamento e si entra in Veneto a San Michele. Il tragitto passa per Giussago e Concordia Sagittaria, perla della Via Postumia: qui sono da vedere i siti archeologici, la Basilica di Santo Stefano, il Battistero, e se si prende il bus davanti alla Basilica si può fare una visita a Portogruaro. Prossima tappa San Stino di Livenza che si raggiunge percorrendo un tratto di Via Annia. In bus da San Stino potete raggiungere Caorle per una visita. La Via Postumia continua seguendo gli argini fluviali fino ad arrivare a Motta di Livenza e poi a Oderzo, antica Opitergium, con il suo Analemma, il più grande d’Italia davanti al Duomo (si tratta del disegno di una curva a forma di otto disegnata in piazza Grande, funge da meridana a tempo medio). Riprendendo la ciclabile e sempre per strade secondarie si raggiungono i sentieri della Grande guerra, sull’argine del Piave. Si segue il suo percorso passando Noventa di Piave e cambiando argine sul ponte a pedaggio di Fossalta di Piave, si passa davanti al memoriale dedicato allo scrittore Ernest Hemingway che qui fu ferito durante la guerra. Si continua fino a Musile di Piave dove si svolta sul ramo morto del fiume, fino a Caposile. Da vedere i ponti a bilancino e quelli di barche. Da qui inizia un percorso paesaggistico che non ha eguali, quello della laguna Veneta: vi consigliamo di farla al tramonto! Arrivati a Portegrandi, si inizia a seguire il corso del Sile fino a Casale sul Sile – Casier – Cimitero dei Burci. Per poi arrivare alla meta, Treviso tra chiese, musei, la fontana delle Tette, palazzi, Porte e Mura.
Tra borghi medievali e mulini
Da Treviso si prende la ciclovia Treviso/Ostiglia da seguire fino a Badoere (da vedere la splendida villa veneta detta “La Rotonda”), dopo qualche chilometro si trova il Gran Bosco dei Fontanassi. Il percorso che prosegue su strade rurali, porta a San Marco di Resana e poi a Castelfranco Veneto. Qui vi segnaliamo il Duomo che conserva una pala del Giorgione e la chiesa di San Giacomo Maggiore antico Ospitale per pellegrini. Tra campi e strade secondarie si arriva nel borgo murato di Cittadella: merita il giro di ronda sulle Mura. Prossime tappe San Donato e Fratta, il cui oratorio fu affrescato dal Mantegna in gioventù. Si arriva Piazzola su strade asfaltate secondarie, attraversando il Brenta (volendo qui se la giornata è bella si può fare sosta su una piccola spiaggetta sulla sinistra appena passato il ponte pedonale). Villa Contarini nel centro storico ricompensa di ogni fatica. Ripresa la “Treviso/Ostiglia” si devia verso Camisano Vicentino e tra mulini e campi si arriva prima a Quinto Vicentino e infine al sito UNESCO Vicenza. Cosa vedere assolutamente? La Basilica Palladiana, il Santuario di Monte Berico, il Teatro Olimpico.
Tra vigneti, boschi e colline
Da qui iniziano le prime salite, strappi corti ma ripidi quelli sui Monti Berici. Si parte salendo al Santuario di Monte Berico e poi sul versante opposto la chiesa di Sant’Agostino. Qualche chilometro dopo una salita porta a Valmarana. Qui inizia la sentieristica tra vigneti, boschi e colline, fino a Brendola Alta, con la sua Rocca e la Chiesa di San Michele, e a Brendola Bassa un inconsueto Duomo “L’Incompiuta” lascia il visitatore stranito. Il percorso continua in pianura per risalire verso San Vito e Lonigo fino dall’eremo dei Pavoniani. Bello Palazzo Pisani e il Duomo, come più avanti il Santuario della Madonna dei Miracoli. Lungo un tratto di ex ferrovia si procede verso la campagna basso veneta: Lobbia, Gazzolo e Arcole, con l’obelisco napoleonico. Da qui ci si dirige verso il fiume Adige, salendo sul suo argine e su una comoda ciclabile si arriva a Zevio (il Municipio è circondato da un fossato con cigni e tartarughe, e nella piazza antistante si trovano le Chiese di Santa Toscana e San Pietro). Tornati sulla ciclabile si arriva a Bosco Buri e alla sua bella Villa. Mancano pochi chilometri dal quarto sito UNESCO, l’antica Verona. Si segue il fiume fino ad avere l’anfiteatro romano a destra e in alto il Castel San Pietro dal quale al tramonto si gode di una vista unica sulla città; a sinistra si trova il Ponte Pietra, il Ponte Postumio era poco prima, ma essendo ligneo non ne è rimasta traccia. In questa città sono davvero numerosissime le cose da vedere: la Cattedrale, Santa Anastasia, San Zeno, l’Arena, l’Arco dei Gavi col basolato originale della Consolare Via Postumia, il Castelvecchio col suo Ponte, il Palazzo della Gran Guardia, la Basilica di San Lorenzo, il Santuario di Lourdes, l’Arsenale, … Seguendo il fiume sulla sponda destra verso la diga di Chievo, inizia l’alzaia che porta a Pescantina (con la chiesetta di San Rocco dal meraviglioso portone) su un percorso immerso nella natura. Si svolta verso Bussolengo e su ciclabile si raggiunge Pastrengo, in lontananza il Lago di Garda, a destra il Monte Baldo e la Valpolicella. Tra vigneti e strade tranquille si giunge fino al bel borgo di Colà di Lazise, da qui fino a Pacengo. Il lago è vicinissimo. Si arriva sulle sue sponde e sul lungolago fino a Peschiera del Garda, quarto sito UNESCO, l’antica Romana Arilica dove una leggenda vuole che Attila fu fermato dal Papa Leone I senza armi.
Le colline Moreniche del Garda
A Peschiera merita una visita anche il Santuario del Frassino. Dal Veneto si passa alla Lombardia, nelle colline moreniche del Garda. Il primo paese è un borgo medievale, Ponti sul Mincio col suo castello Scaligero. Il secondo borgo medievale dopo un percorso nella natura è Monzambano, con il castello e la bella Chiesa di San Michele. Da qui sul saliscendi di queste dolci colline verso Ariano – Reale ed infine Volta Mantovana, un altro borgo medievale. Lasciate le colline si riprende la pianura nella campagna mantovana. Si arriva alla frazione di Torre di Goito per poi iniziare a seguire il Mincio e una comoda e bella ciclabile fino a Rivalta sul Mincio. Solo pochi chilometri su ciclabile per arrivare al Santuario di Grazie di Curtatone. Mancano otto chilometri per arrivare a Mantova, sesto sito UNESCO. Si arriva fino a Castel San Giorgio, dietro di esso il fantastico centro storico della città dei Gonzaga. I monumenti sono tantissimi da vedere, si può fare un biglietto cumulativo per i musei di Mantova e Sabbioneta: il Palazzo Te, Palazzo Ducale, Piazza Virgiliana, il museo Archeologico, la Cattedrale di San Pietro, la Basilica di Sant’Andrea (dove riposa Andrea Mantegna), Santa Maria del Gradaro, Santa Maria degli Angeli, la rotonda di San Lorenzo con la Torre dell’Orologio. Si pedala poi sulla sponda dei laghi fino a giungere a Pietole e la antica frazione di Andes, paese che diede i natali al poeta Virgilio. Da qui ci si addentra maggiormente nella campagna mantovana andando verso sud fino a vedere il grande fiume Po. In frazione Boccadiganda si segue l’argine maestro fino a Borgoforte. Su argine asfaltato si passa la frazione di Scorzarolo, e giunti al ponte di barche, dove il fiume Oglio si innesta nel Po, si cambia argine e si segue quello del fiume minore fino a Marcaria. Prossima tappa Superiamo San Martino dall’Argine (noto per il Budino San Martino). Questo borgo dai bei portici policromi ci avvicina alla città ideale di Vespasiano Gonzaga, Sabbioneta. Si arriva al settimo sito UNESCO su sterrati tra i campi e belle strade secondarie. Sabbioneta cinta da possenti mura e fossato è un capolavoro di Vespasiano Gonzaga, già artefice delle mura della Cittadella di Pamplona. Da vedere i musei di questo borgo, compresa la Sinagoga e il Teatro all’Antica.
Il grande fiume e la sua campagna
A Sabbioneta si entra dalla Porta Imperiale e si esce dalle mura da Porta Vittoria, passando a fianco al cimitero e si segue il sentiero che porta tramite gli arginelli a Ponteterra, qui su strada secondaria si raggiunge il Santuario della Fontana che custodisce le spoglie del pittore Parmigianino. Si arriva a Casalmaggiore, poi si continua nel parco della golena del Po. Su argini inferiori, strade sterrate e strade campestri si lambiscono i paesi di Martignana, Po, Gussola, Torricella del Pizzo. Si prosegue verso Motta Baluffi, nella campagna cremonese. Si arriva a Solarolo Monasterolo. Sempre su argini si torna verso il grande fiume, arrivando alle sue sponde a Isola Pescaroli, con il Santuario della Madonna della Fiducia e il “baretto” sul battello. Il cammino prosegue verso San Daniele Po: stupenda la chiesa e il Museo Paleontologico. Su strade asfaltate si arriva a Stagno Lombardo, interessanti i monumenti naturali dei Budri. Su ciclabile ci si dirige verso le sponde del Po appena superato il lido Ariston. In fondo a questo sentiero si trova il Cristo del Po. Il Torrazzo fa da faro con i suoi 112 metri. Si riattraversa ancora Bosco ex Parmigiano e poi via lungo il corso del torrente. Cremona è un altro gioiello: le botteghe antiche del Torrone, il Museo del Violino, i Palazzi antiche e le sontuose Chiese, in particolare la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Battistero, la Loggia dei Militi, la Chiesa di San Lorenzo, la Chiesa di Sant’Agostino, Sant’Agata, Santa Maria Maddalena, il Monastero di San Giuseppe in San Sigismondo.
Piacenza, snodo tra Via Francigena e Via Postumia
Da Cremona si arriva sull’argine del Po e lo si attraversa sul ponte di ferro, per raggiungere la ciclabile che porta a Monticelli d’Ongina. Da qui sempre su ciclabile fluviale si approda a San Nazzaro. Su strade campestri, altri argini, e strade secondarie si giunge a Zerbio, poi Fossadello e Mortizza. Ancora qualche chilometro e si arriva a Piacenza, alla Piazza Cavalli e Palazzo Farnese. Cos’altro vedere? La Cattedrale, la chiesa di San Francesco, la chiesa di Sant’Antonino, la Basilica di Santa Maria di Campagna, le chiese di San Savino e San Sisto, le gallerie d’arte. Si superano gli ultimi fiumi, il Trebbia e il Tidone e davanti compaiono le colline piacentine. Gragnano Trebbiense, Campremoldo Sopra, Mottaziana, Breno di Mezzo e Sopra e Bilegno scorrono veloci. Qui si deve salire per arrivare a Castelnovo Val Tidone e al suo castello. Le vigne a perdita d’occhio, e sulle creste delle colline si vedono borghi e castelli. Tra continui saliscendi si passa Albareto, Ziano Piacentino, Montecucco, Rovescala, Montù Beccaria, Canneto Pavese, Colombarone, Monteguzzo. Da Colombarone la Via Postumia affianca la Via degli Abati.
L’Oltre Po
Si torna sulla strada in discesa verso Martinasca, si ritrova la salita per il castello di Cigognola. Una volta incrociata la Sp 198 si segue il sentiero che conduce tra i vigneti fino a Vicomune, Pecorara, Quadrivio, Redavalle, Santa Giuletta, Casteggio. Il paesaggio nella vallata è un incanto e sulla cresta svetta il possente Castello di Mornico Losana. La discesa finisce sulla Via Emilia (un tempo Via Postumia), in pianura. Si prosegue verso Fumo: oltrepassata la Chiesa della Madonna di Caravaggio si prosegue verso Rivetta e poi verso Mairano e Casteggio. Siamo nella romana Clastidium, importanti edifici sono l’oratorio di San Sebastiano, la Chiesa di San Pietro, la fontana di Annibale e il Castello. Si prosegue in direzione Sgarbina, un altro sentiero conduce tra le vigne in basso fino al torrente Coppa. Poi Torrazzetta, Torrazza Coste, Cadè, Castellaro, Buffalora, Codevilla. Si torna in pianura. Si raggiunge la greenway Voghera/Varzi, per dirigersi verso la romana Vicus Iriae, dove morì il Santo dei Pellegrini, San Rocco, e qui si trova la Chiesa con una reliquia. Si segue la ciclabile fino al bivio con Strada Pragassa, e si prosegue fino al Duomo di Voghera, dove merita una visita Santa Maria delle Grazie. Si passa davanti al Castello Visconteo e via verso Casalnoceto. Un’altra meta può essere il Santuario della Fogliata, e poi Volpedo, borgo medievale con le mura spagnole, la pieve romanica di San Pietro, la famosa piazza quarto stato. Proseguendo oltre il torrente Curone si inizia a salire verso Monleale Alto. Superato Magostino si prosegue in salita verso Berzano di Tortona, San Ruffino e Sarezzano. Dopo Monte Gambera con il suo Cristo in ferro si vede in lontananza la maestosa Madonna della Guardia di Tortona, l’antica Dhertona. Da visitare il Castello di Tortona, la Chiesa di Santa Maria Canale, la chiesa di San Rocco, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la chiesa di San Giacomo il Maggiore, la Madonna della Guardia.
Tra colline, monti e mare
Dalla Via Emilia, che fu la Via Postumia consolare, ci si dirige verso la piana dove scorre lo Scrivia. Un percorso collinare, il primo borgo è Carbonara Scrivia col suo Dongione. E poi Spineto Scrivia, Cascina Giovanola e poi un susseguirsi di piccoli borghi: Giusulana, Cuquello, Sardigliano, Stazzano. Qui ci sarebbe da visitare il Santuario di Monte Spineto con qualche chilometro di salita e il Castello. Il percorso continua fino a Serravalle Scrivia, dove a pochi chilometri ci sono gli scavi di Libarna. Dal centro di Serravalle fino alla chiesetta di Montei e al convento di Nostra Signora delle Grazie e Gavi. Nel centro del borgo domina il suo possente Forte. Superato il fiume Lemme si va verso Zerbetta, poi Cadimassa ed infine Bosio. Qui iniziano gli Appennini, e si trovano quindi sentieri e percorsi di montagna, nel bosco, tra salite e discese. Si torna su strada a qualche chilometro da Voltaggio, per arrivarci si segue il Rio Morsone. Voltaggio è una perla incastonata tra i monti, con il suo ponte Romano, la fonte di acqua sulfurea, la spiaggia sul Rio, la parrocchia di Santa Maria Assunta, gli oratori di San Sebastiano, San Giovanni Battista e di Sant’Antonio Abate, il Convento dei Cappuccini e la sua Pinacoteca. La discesa porta alla strada verso la Castagnola, a sinistra svetta la chiesa del Monte Porale. Si torna sulla Sp 163, fino alla strada che porta a Fraconalto nelle vicinanze della Chiesa di San Rocco e poi fino alla cresta dove nasce il fiume Lemme e dove si incrocia l’Alta Via dei Monti Liguri. In lontananza si vede il mare. Si scende fino a Pietralavezzara e Isoverde. Al bivio col ponte che attraversa il rio Verde, si sale verso Montagnola e Pontasso, Campolungo e infine Gaiazza, da qui se si vuole si può salire al Santuario della Madonna della Guardia sul Monte Figogna. Da Gaiazza si scende verso Pontedecimo passando davanti alla Chiesa di San Giacomo Maggiore (bello il dipinto della Battaglia di Clavijo nella Cappella) e si segue il torrente Polcevera, San Quirico e Bolzaneto. Da qui si torna in quota, dopo la Chiesa della Madonna della Neve si sale fino alla chiesa di Santo Stefano a Geminiano. Sotto il mare, sopra i forti di Genova, in particolare il Forte Diamante svetta possente. Si passa vicino al forte Puin, al Forte Sperone e in ultimo al Forte Begato. Si arriva sulla salita di Granarolo, e poi a quella di San Rocco. La vista sul porto e sulla Lanterna sono straordinarie dagli ultimi sentieri: Genova è una città molto particolare, di mare e di montagna insieme, stretta nei suoi carruggi, dalle mille chiese ed edifici storici spettacolari. Arrivati vicino stazione Principe si trova l’ultimo stickers della Via Postumia al fianco di quello della Via della Costa Ligure. Il Cammino finirebbe qui per continuare verso Santiago, ma la traccia GPS arriva fino alla Chiesa di San Giorgio davanti al porto antico, da non perdere il Palazzo San Giorgio.
Tracce gps per mtb/gravel
Aquileia/Vicenza
https://it.wikiloc.com/percorsi-mountain-bike/via-postumia-mtb-gravel-da-aquileia-a-vicenza-24504382
Vicenza/Albareto
https://it.wikiloc.com/percorsi-mountain-bike/via-postumia-mtb-gravel-da-vicenza-a-albareto-24504410
Albareto/Genova
https://it.wikiloc.com/percorsi-mountain-bike/via-postumia-mtb-gravel-da-albareto-a-genova-24504491
Tracce gps per cicloviaggio (o mobilità ridotta)
Aquileia/Latisana
https://it.wikiloc.com/wikiloc/spatialArtifacts.do?event=setCurrentSpatialArtifact&id=56774454
Latisana/Peschiera del Garda
https://it.wikiloc.com/percorsi-bicicletta-da-turismo/via-postumia-cicloviaggiatori-venetolatisana-peschiera-del-garda-63361533
Peschiera del Garda/Cremona
https://it.wikiloc.com/wikiloc/spatialArtifacts.do?event=setCurrentSpatialArtifact&id=56806024
Cremona/Rovescala
https://it.wikiloc.com/wikiloc/spatialArtifacts.do?event=setCurrentSpatialArtifact&id=56811029
Rovescala/Voghera
https://it.wikiloc.com/wikiloc/spatialArtifacts.do?event=setCurrentSpatialArtifact&id=56811529
Voghera/Agr. La Sereta
https://it.wikiloc.com/wikiloc/spatialArtifacts.do?event=setCurrentSpatialArtifact&id=56866985
Agr. La Sereta/Genova
https://it.wikiloc.com/wikiloc/spatialArtifacts.do?event=setCurrentSpatialArtifact&id=56901416tumi